PALAZZO CHIGI. Il varo delle misure economiche previsto per lunedì. La camusso: «non vedo tracce di equita’». Il governo pensa alla patrimoniale su seconde e terze case. Fondo sanità, i tagli da 2,5 miliardi anticipati al 2012
ROMA – A due giorni dal varo della manovra economica, previsto per lunedì, il premier Mario Monti avvia le consultazioni con i principali partiti politici. Intorno alle 11 a Palazzo Chigi è salita la delegazione del Terzo Polo, composta da Pier Ferdinando Casini (Udc), Francesco Rutelli (Api) e Benedetto Della Vedova (Fli). Alle 12 è previsto l’arrivo del Pdl con il segretario Angelino Alfano e poi, alle 21, del Pd con il leader Pier Luigi Bersani.
LA POLEMICA – Protesta invece la formazione NpS-Noi Sud. «Ci spiace dover evidenziare che, in vista del varo delle misure anticrisi, il presidente del Consiglio, Monti, non abbia ritenuto di ascoltare le ragioni di chi in Parlamento rappresenta il Popolo meridionale, i suoi problemi, le sue aspettative» attacca il deputato Elio Belcastro, vicesegretario nazionale del partito. Quindi prosegue: «Comprendiamo le ragioni dettate dall’urgenza e dalla necessità di fare in fretta. Tuttavia, siamo convinti che le peculiarità della condizione meridionale debbano trovare adeguate risposte nei provvedimenti che l’esecutivo si accinge a varare il prossimo 5 dicembre. E pertanto riteniamo necessario che vengano uditi non solo i grandi partiti, ma anche le formazioni che rappresentano specifiche realtà territoriali».
LA MANOVRA – Una manovra da 25 miliardi di euro. Con nuove tasse e tagli rilevanti. In primo luogo arriva una super-tassa sulle barche e i beni di lusso. La misura di «equità» si accompagnerebbe, sempre nella manovra che il governo sta mettendo a punto in queste ore, alla patrimoniale sulle seconde e terze case. Stando alle anticipazioni, il pacchetto-casa prevederebbe l’incremento al 15-20% della percentuale di adeguamento delle rendite catastali dal 5% attuale per un maggior gettito fino a due miliardi, la reintroduzione dell’Ici sulle prime, accompagnata da agevolazioni o detrazioni legate al reddito.
LUNEDI ALLA CAMERA – Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha avvertito sulla «profondità della crisi economica» che richiede l’assunzione di «misure conseguenti in grado di conciliare il rigore con l’equità e di promuovere l’indispensabile crescita della nostra economia». Il capo dello Stato ha poi valutato le misure nel corso di un incontro al Quirinale, con il presidente del Consiglio Mario Monti. Lunedì il premier sarà alla Camera alle ore 16 per illustrare la manovra. Martedì, con una decisione che ha suscitato non poca sorpresa, Monti parteciperà alla trasmissione «Porta a Porta».
IRPEF – Nel pacchetto manovra di lunedì dovrebbe esserci anche l’aumento delle aliquote Irpef di 2 o 3 punti per gli scaglioni oggi al 41% e 43% che passerebbero così al 43% e 45%. Possibile rinvio invece, per la revisione degli estimi catastali: la questione potrebbe essere demandata a una legge delega. L’ipotesi di cui si era parlato finora era una rivalutazione secca e immediata del 15%.
CARCERI, NEGOZI E FARMACI – La manovra prevederebbe anche altre misure che porterebbero ad una maggiore liberalizzazione. Gli orari dei negozi verrebbero completamente liberalizzati e verrebbe eliminato qualsiasi ostacolo all’apertura di nuovi esercizi commerciali. Al via anche la vendita dei farmaci di fascia C, quelli a pagamento ma per i quali è richiesta la ricetta del medico, anche nelle parafarmacie. Arriva un piano per fronteggiare la grave situazione di emergenza dell’affollamento delle carceri che prevede risorse e capitale privato. «Al fine di assicurare il perseguimento dell’equilibrio economico-finanziario dell’investimento – si legge – è riconosciuta al concessionario, a titolo di prezzo, una tariffa comprensiva dei costi di investimento e di gestione dell’istituto penitenziario, da corrispondersi successivamente alla messa in esercizio dell’infrastruttura. La concessione ha durata non superiore a 20 anni». Inoltre, «le Fondazioni di origine bancaria possono contribuire alla realizzazione delle infrastrutture con il finanziamento di almeno il 20% del costo di investimento».
SCURE SULLA SANITA’ – La sanità non uscirà intoccata dalla manovra che il governo Monti si appresta a varare: il taglio di 2,5 miliardi al Fondo sanitario nazionale, previsto dalla manovra di agosto per il 2013, potrebbe essere anticipato già all’anno prossimo. E per il 2013 potrebbe arrivare a 5 miliardi di euro. E anche il trasporto pubblico locale non sarà alimentato da risorse nuove, come da tempo chiedono di fare i presidenti delle Region, secondo quanto avrebbero appreso i governatori, in incontri informali con esponenti del governo avuti in questi giorni a Roma, alla vigilia dell’atteso vertice con il nuovo esecutivo Monti, previsto per domenica mattina a Palazzo Chigi.
IVA – L’eventuale aumento di alcune aliquote Iva non scatterebbe subito, ma verrà legato all’attivazione della clausola di stabilità prevista dalla delega fiscale.
PAGAMENTI ELETTRONICI – Arriva anche il pagamento elettronico negli uffici della pubblica amministrazione. Dal primo gennaio 2013 tutte le pubbliche amministrazioni «assicurano che i pagamenti dovuti siano effettuati anche tramite Pos abilitati a ricevere pagamenti in modalità contact less», come quelli che si possono fare con alcuni tipi di telefonini. Inoltre per favorire il commercio elettronico dal 2012 «le amministrazioni e gli operatori che gestiscono attività di fornitura di servizi al pubblico sono tenuti a soluzioni di pagamento elettronico» con il divieto di applicare commissioni «rispetto alla transazione in modalità tradizionale».
CREDITO D’IMPOSTA – In arrivo pure il credito d’imposta per le aziende che investono in ricerca. «Fino al 31 dicembre 2014 – si legge nella bozza della manovra – alle imprese è attribuito un credito di imposta nella misura del 12% dei costi sostenuti per attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale fino a 1 milione di euro e del 5% per costi superiori a un milione». Vantaggi ancora maggiori per le nuove imprese innovatrici per le quali «la misura della detrazione per il primo milione dei costi sostenuti è elevata al 20%».
L’ICE PASSA ALLO SVILUPPO – Funzioni, beni e personale dell’Ice passano al ministero dello Sviluppo economico e le risorse attribuite per l’attività promozionale convergono in un apposito fondo, secondo una bozza della manovra. Passano così al ministero guidato da Corrado Passera anche i poteri di indirizzo e vigilanza.
CARBURANTI – Più concorrenza anche nella vendita dei carburanti con effetti positivi per i prezzi praticati agli automobilisti. La bozza della manovra che sarà esaminata lunedì in Cdm prevede infatti che «i gestori dei singoli punti vendita di carburanti al dettaglio possono liberamente rifornirsi da qualunque produttore o rivenditore». «A decorrere dal primo gennaio 2012 le eventuali clausole contrattuali che prevedono forme di esclusiva nell’approvvigionamento sono nulle per la parte eccedente il 50% della fornitura complessiva pattuita e comunque per la parte eccedente il 50% di quanto erogato nel precedente anno nel singolo punto vendita», si legge nella bozza.
CAMUSSO – C’è chi però, come il segretario della Cgil Susanna Camusso è già critico sulle indiscrezioni emerse sulla manovra. «Dalle indiscrezioni e le notizie che stanno circolando sulla manovra che il governo Monti sta mettendo a punto non vedo tracce di equità» ha detto la Camusso, aggiungendo che «bisogna munirci di lente d’ingrandimento per trovare l’equità». Camusso ha poi affermato: «Sono pronta a farmi stupire con effetti speciali nell’incontro di domenica». «Mi pare – ha precisato Camusso – che della questione “paghi chi non ha mai pagato” o “paghi di più chi ha di più” non vedo traccia. Vogliamo capire cosa hanno in testa, anche sul tema importante della lotta all’evasione fiscale. E daremo un giudizio domenica dopo l’incontro con il governo». Il leader della Cgil ha infine evidenziato che quello di domenica a Palazzo Chigi non è un tavolo di confronto, ma «l’illustrazione con l’universo mondo» delle misure che saranno contenute nella manovra. Tuttavia «ci sono materie su cui il governo deve decidere – ha concluso Camusso – altre per le quali il rapporto con le organizzazioni sindacali e il consenso sono fondamentali. Penso per esempio al tema previdenziale».