Esito incerto dopo la decisione di Bossi di lasciare libertà di coscienza ai deputati leghisti. Cosentino ostenta tranquillità: «E’ stata fatta una forzatura enorme, i deputati lo capiranno». Oggi il voto sul suo arresto
ROMA – Dice di essere «sereno, tranquillo e consapevole di essere completamente estraneo ai fatti che mi vengono addebitati» e di confidare molto «nella lettura degli incartamenti in possesso di tutti i parlamentari». Nicola Cosentino, deputato del Pdl di cui oggi alla Camera si vota l’autorizzazione all’arresto per presunti rapporti con la camorra, intervenendo a Canale 5 ostenta tranquillità a poche ore dal voto che deciderà le sue sorti: «Ho incontrato Berlusconi e mi ha detto di stare sereno. Io gli ho detto che sono sereno e tranquillo. Non ho mai fatto male e paura non ho».
LA POSIZIONE DELLA LEGA – L’annuncio di Umberto Bossi che ha spiegato che la Lega darà libertà di coscienza ai propri parlamentari (dopo che nella giunta per le autorizzazioni di Montecitorio il voto del Carroccio era stato determinante per far prevalere i sì) aumenta le chances dell’ex sottosegretario di spuntarla. «Non so se c’è uno spiraglio – ha commentato Cosentino -, confido molto nella libertà di coscienza di ogni parlamentare, che alla luce della lettura degli atti si potrà rendere conto di come ci sia un’enorme forzatura in questa vicenda». Il Pdl aveva parlato apertamente di ripercussioni politiche nel caso di un via libera alla misura cautelare e forse anche per questo Bossi ha preferito abbassare i toni, dopo che nei giorni scorsi era prevalsa la linea dei «maroniani», favorevoli all’arresto.
«FORZATURA ENORME» – Parlando al telefono con Maurizio Belpietro, Cosentino ha ribadito la propria innocenza: «Contro di me è stata fatta una forzatura enorme. Sono accusato solo da una parte che non mi ha nemmeno voluto interrogare per molto tempo. Vorrei essere giudicato almeno in primo grado prima di andare in carcere». «Sono tutte fantasie costruite da certa stampa – ha aggiunto -. In un comune piccolo ci sono parentele tra tutti. Ma io non ho alcuna parentela diretta con nessuno. Sono sempre stato all’opposizione e non ho mai potuto favorire interessi criminali».
«MI DIMETTERO’ COMUNQUE» – In ogni caso, ha puntualizzato nella telefonata, «certamente non mi dimetterò da coordinatore campano del Pdl». Posizione poi cambiata durante la mattinata: «Un minuto dopo dal voto dell’aula della Camera – ha detto in una dichiarazione battuta dalle agenzie attorno a mezzogiorno – indipendentemente dall’esito del voto stesso, mi dimetterò da coordinatore del Pdl campano».