I commercianti pizzicati a non emettere scontrini verranno inseriti in una «black list». La bozza del dl: previsto il possibile incremento delle detrazioni fiscali per i familiari a carico. Nel decreto sulla semplificazione fiscale l’esecutivo dovrebbe inserire il potenziamento del servizio. Basterà una chiamata per far entrare il commerciante che non emette scontrino nelle black list degli accertamenti. In arrivo anche sgravi a famiglie
ROMA – Lotta all’evasione, sgravi fiscali, partite Iva. Sono tante le novità contenute nella bozza del decreto legge fiscale all’esame del preconsiglio dei ministri.
LOTTA ALL’EVASIONE – I proventi della lotta all’evasione realizzati nel 2012-2013, dal 2014 saranno in parte destinati «a misure anche non strutturali di sostegno del reddito di soggetti appartenenti alle fasce di reddito più basse, con riferimento all’incremento delle detrazioni fiscali per i familiari a carico».
LISTE CONTRIBUENTI – In arrivo anche ulteriori problemi per i commercianti che sono soliti non emettere lo scontrino. «L’Agenzia delle entrate elabora, nell’ambito della propria attività di pianificazione degli accertamenti, liste selettive di contribuenti, i quali siano stati ripetutamente segnalati in forma non anonima all’Agenzia stessa o al Corpo della Guardia di Finanza in ordine alla violazione dell’obbligo di emissione della ricevuta fiscale o dello scontrino fiscale, ovvero del documento certificativo dei corrispettivi».
SPESOMETRO – Niente più spesometro invece per gli acquisti e i servizi ai fini Iva oltre 3mila euro per i quali torna invece l’elenco clienti e fornitori che obbliga a comunicare al Fisco tutte le transazioni effettuate con l’obbligo di emissione della fattura, cioè le operazioni fra imprese. Per le operazioni nei confronti dei privati la soglia resta fissata in 3.600 euro. A partire dal primo gennaio 2012 salta la soglia dei 3mila euro e, si legge nella bozza del decreto, «l’obbligo di comunicazione delle operazioni rilevanti ai fini dell’imposta sul valore aggiunto per le quali è previsto l’obbligo di emissione della fattura è assolto con la trasmissione, per ciascun cliente e fornitore, dell’importo di tutte le operazioni attive e passive effettuate. Per le sole operazioni per le quali non è previsto l’obbligo di emissione della fattura la comunicazione telematica deve essere effettuata qualora le operazioni stesse siano di importo non inferiore ad euro 3.600, comprensivo dell’imposta sul valore aggiunto».
STUDI DI SETTORE – Cambiano anche le condizioni per l’accertamento induttivo nei casi di omessa o infedele indicazione nei modelli per gli studi di settore. La modifica scatta «in caso di omessa presentazione dei modelli per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli studi di settore – si legge nel testo – o di indicazione di cause di esclusione o di inapplicabilità degli studi non sussitenti, nonchè di infedele compilazione dei predetti modelli che comporti una differenza superiore al 15% o comunque a 50mila euro tra i ricavi e i compensi stimati applicando gli studi sulla base dei dati corretti e quelli stimati». La norma si applica per gli accertamenti notificati a partire dall’entrata in vigore del decreto. Per gli studi slitta a fine aprile il termine per le dichiarazioni riferite al 2011.
PARTITE IVA – Scatta anche la cessazione d’ufficio per le partite Iva inattive. «L’Agenzia delle Entrate – si legge nella bozza – sulla base dei dati e degli elementi in possesso dell’Anagrafe tributaria, individua i soggetti titolari di partita Iva che, pur obbligati, non abbiano presentato la dichiarazione di cessazione di attività» e «comunica agli stessi che provvederà alla cessazione d’ufficio della partita Iva». Il contribuente che rileverà «eventuali elementi non considerati o valutati erroneamente» potrà fornire all’Agenzia delle Entrate «i chiarimenti necessari» entro trenta giorni dal ricevimento della comunicazione. «La somma dovuta a titolo di sanzione per l’omessa presentazione della dichiarazione di cessazione di attività – prosegue la norma – è iscritta direttamente nei ruoli a titolo definitivo». L’Agenzia delle Entrate consentirà a chiunque di verificare mediante i dati disponibili nell’Anagrafe tributaria «la validità del numero di Partita Iva».
5XMILLE – Novità anche sul fronte delle partite Iva. «A decorrere dall’esercizio finanziario 2012 possono partecipare al riparto del 5 per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche gli enti che pur non avendo assolto in tutto o in parte, entro i termini di scadenza, agli adempimenti richiesti per l’ammissione al contributo, abbiano i requisiti sostanziali richiesti dalle norme di riferimento; presentino le domande di iscrizione e provvedano alle successive integrazioni documentali entro il 30 settembre».
ESPORTAZIONE CAPITALI – Chi verrà «beccato» poi a portare capitali all’estero sarà punito con multe fino al 40%: in particolare, l’articolo 12 della bozza del decreto legge fiscale, prevede sanzioni dal 5% al 20% per importi fino a 10mila euro e dal 20% al 40% oltre i 10mila euro. Nel caso si tratti di contanti e si voglia pagare al momento della contestazione, il pagamento è in misura ridotta: al 5% sotto i 10mila euro e al 10% fino a 40mila euro. La sanzione non può essere, comunque, inferiore a 100 euro.
COMPENSAZIONE – Arriva anche una nuova stretta sulle compensazioni dei crediti Iva con la riduzione da 10mila a 5mila euro della soglia per l’invio preventivo all’amministrazione finanziaria della dichiarazione che attesti il diritto al credito da portare in compensazione.
ISPETTORI-GIOCATORI – Gli ispettori del Fisco potranno anche provare di persona la regolarità dei giochi autorizzati. Per combattere i giochi truccati e l’evasione nel settore sarà possibile per gli ispettori dei Monopoli entrare in una sala e giocare. Lo prevede sempre la bozza del dl Fisco che fissa in 100.000 euro l’anno la dotazione di «un fondo destinato alle operazioni di gioco a fini di controllo».
Schema-DL-Fiscale_20-febbraio-2012.pdf
Tentare di creare maggiore equità, un’ulteriore spinta alla lotta contro il fisco. E’ questo quello che dovrebbe essere il contenuto del decreto sulla semplificazione fiscale, che l’esecutivo dovrebbe varare venerdì 24 febbraio.
Il governo, come riferiscono alcune agenzie e diversi quotidiani pensa ad una stretta sul controllo dello scontrino con il potenziamento del 117, il servizio telefonico gratuito, operante 24 ore su 24, attraverso cui si possono ‘denunciare’ quegli esercenti che non rilasciano la ricevuta. Il servizio è già attivo, ma ora diventerà prettamente uno strumento a disposizione dei cittadini per combattere l’evasione.
Basterà una chiamata al 117, comunicare le proprie generalità e il commerciante che non ha emesso lo scontrino fiscale entrerà automaticamente nelle ‘liste selettive’, ovvero quelle liste alle quali attingere per gli accertamenti fiscali. L’accertamento diverrebbe automatico e in tempi strettissimi.
Detrazioni per i familiari a carico – Ma quella sul 117 è solo una delle tante norme inserite nel decreto fiscale che arriverà venerdì 24 in Consiglio dei ministri. Misure che serviranno a migliorare il rapporto tra l’Agenzie delle entrate e il contribuente.
Nel decreto, tra l’altro – all’articolo 15, comma 1 – è previsto che i proventi che arriveranno dalla lotta all’evasione serviranno a ridurre la pressione fiscale per i redditi bassi.
Non c’è, però, alcun riferimento ad un intervento strutturale sulle aliquote. Più probabile, invece, un intervento di sostegno attraverso la modifica delle detrazioni per i familiari a carico. Tra le altre misure prevista anche una stretta per i crediti d’imposta Iva, la rateizzazione ‘flessibile’ dei debiti tributari e aumenti di sanzioni amministrative, per le infrazioni valutarie e doganali.
Le semplificazioni riguarderanno una platea ampia: si va dagli studi di settore a norme che agevolano, per esempio, i produttori di birra. Parallelamente al decreto legge l’esecutivo lavora a un disegno di legge con la nuova delega fiscale.