VALSUSA. Luca Abbà stava protestando contro gli espropri, è in coma. In 200 bloccano l”autostrada Torino-Bardonecchia
TORINO – Grave incidente in Val di Susa. Con un giorno di anticipo rispetto alle previsioni, sono cominciati alle 8 i lavori di allargamento del cantiere della Tav a Chiomonte. Quando sono arrivate le forze dell’ordine alla baita Clarea, lo storico presidio No Tav a poche centinaia di metri dalle reti, hanno trovato una ventina di manifestanti. Uno di loro, Luca Abbà, 37 anni, tra i proprietari di uno dei pezzi di terreno oggetto dell’esproprio, per protesta è salito su un traliccio dell’alta tensione. Ha preso la scossa ed è caduto da un’altezza di dieci metri. L’uomo è stato trasportato in elicottero all’ospedale Cto di Torino. «Se cercavano il morto, ci sono quasi riusciti», spiega Alberto Perino, uno dei leader del movimento.
IN AUTOSTRADA– Un gruppo di circa 200 No Tav ha bloccato anche l’autostrada Torino-Bardonecchia direzione Bardonecchia all’altezza di Bussoleno. Il blocco ha ostruito il passaggio di alcuni blindati che stavano andando al cantiere di Chiomonte. Bloccata dai No Tav anche le statali 24 e 25 all’altezza di Bussoleno.
LA DINAMICA – Luca Abbà era salito sul traliccio per «resistere» allo sgombero della baita che da mesi è diventato un punto di riferimento per gli attivisti. Un’azione che era stata decisa la sera prima con gli altri militanti e aveva come obiettivi quello di rallentare i lavori e attirare l’attenzione della Valle. Intorno alle 9 secondo alcuni testimoni, gli agenti hanno cercato di raggiungerlo. Quindi è salito ancora. Poi una scintilla. E l’uomo è caduto da circa dieci metri. Chi era presente racconta di un’attesa di «almeno 15 minuti prima che arrivassero i soccorsi». Maurizio Berardino, il responsabile del Pronto Soccorso, spiega che «le condizioni rimangono gravissime. In questo momento è sedato e intubato. La portata dei danni da folgorazione sarà valutata nelle prossime ore». Alle 18.30 ci sarà una conferenza stampa. Il movimento No Tav, sul proprio sito , informa che comunque «per ora le condizioni di Luca lo danno fuori pericolo» anche se «la situazione è comunque molto grave».
LA RICOSTRUZIONE DELLA POLIZIA – Qualche ora dopo arriva la ricostruzione della polizia, che sottolinea in particolare che agenti in abiti civili «hanno immediatamente e ripetutamente invitato» il leader No Tav Luca Abbà «a desistere dall’iniziativa e a scendere» dal traliccio.
I LAVORI– Intanto i lavori sono continuati. Anche la Fiom ha chiesto la sospensione del cantiere. Durante una riunione a Giaglione ha partecipato anche il presidente della Comunità montana Val di Susa e Val Sangone Sandro Plano, che ha scritto un telegramma al prefetto di Torino chiedendo «di sospendere le operazioni di allargamento del cantiere per non aumentare le tensioni».
LE INDAGINI – I pm Andrea Beconi e Giuseppe Ferrando della Procura di Torino hanno raggiunto la baita e interrogato come persone informate sui fatti almeno una decina di No Tav che avevano passato la notte alla casetta di legno. Sono i compagni di Luca Abba’. Saranno molto probabilmente denunciati dalla polizia giudiziaria nelle prossime ore e indagati per aver violato l’area dichiarata sito strategico nazionale. Verso le 13 tutti i No Tav hanno lasciato la baita, insieme al consigliere regionale del Movimento 5 stelle Davide Bono, arrivato in tarda mattinata. «Gravissimo – denuncia – che i lavori di allargamento del cantiere siano proseguiti anche dopo l’incidente di Luca Abba’». Alle 15 e 30 è previsto un presidio No Tav davanti al Comune di Torino. alle 18 l’assemblea popolare dei movimenti No Tav a Bussoleno.
I LEGALI– secondo il team legale che segue il movimento No Tav l’occupazione dei terreni del cantiere di Chiomonte (Torino) a fini di esproprio costituisce «una vera e propria emergenza democratica». «Ltf si è presentata nuovamente soltanto con un’ordinanza prefettizia, in palese violazione dell’articolo 2 del Testo unico di Pubblica sicurezza che prescrive quella procedura soltanto in casi di estrema urgenza, che qui non vi sono».
CASELLI– E intanto il giudice Gian Carlo Caselli spiega ai microfoni di Radio 24 , «il movimento no-Tav deve prendere le distanze da violenti perché altrimenti fa del male a se stesso. Se ha ragione così si mette dalla parte del torto».
MANIFESTAZIONI – Presidi No Tav in numerose città italiane sono stati annunciati per questo pomeriggio. A Torino il raduno è in programma alle 15:30 davanti al Municipio, dove tra l’altro, in consiglio comunale è in programma la discussione di un ordine del giorno di solidarietà al procuratore Gian Carlo Caselli. A Roma ci sarà un’assemblea all’Università la Sapienza e, in seguito, un presidio. A Milano c’è un appuntamento per gli studenti alla Statale e, alle 18, una manifestazione in piazza San Babila. Iniziative analoghe si terranno a Firenze, Bologna, Padova, Palermo, L’Aquila, Brescia, Vicenza, Pisa, Livorno, Campobasso, Salerno, Mantova, Genova.