NOTTE TRANQUILLA IN VAL DI SUSA, MA PROSEGUONO LE PROTESTE IN TUTTA ITALIA. Il ministro Cancellieri: «Opera fondamentale, punto di non ritorno». Fassino: «Un’opera essenziale per la valle.
TORINO – È stato dichiarato fuori pericolo Luca Abbà, il leader No Tav rimasto folgorato lunedì su un traliccio dell’alta tensione sul quale era salito per protestare contro l’ampliamento del cantiere della Tav in Val di Susa. Lo ha reso noto Maurizio Berardino, direttore della rianimazione dell’ospedale Cto di Torino dove Abbà è ricoverato. Il medico ha ancghe aggiunto che «Qualsiasi presenza vicina al malato quando si risveglierà sarà gestita dalla famiglia, che vuole tranquillità». Luca Abbà – ha riferito Berardino – è stato sottoposto a un intervento di chirurgia plastica muscolare al fine di ridurre le conseguenze della scarica elettrica. Il quadro generale – ha aggiunto – ha confermato la tendenza al miglioramento della funzione renale e respiratoria. La risonanza magnetica eseguita ha permesso di valutare l’entità del danno da folgorazione, che ha interessato soprattutto il braccio destro, danneggiato nella componente muscolare e nervosa, e la gamba destra, che ha riportato soltanto danni muscolari. Attualmente – ha reso noto Berardino – è in corso un intervento di fasciotomia esplorativa effettuata dai medici del gruppo di chirurgia plastica per grandi ustionati dell’ospedale, diretto da Maurizio Stella. Il problema delle tossine nel sangue, invece, è stato già risolto. Secondo quanto riferito da Berardino, vi potranno essere problemi motori almeno all’inizio e il lavoro sui nervi comincerà a partire dal secondo o terzo mese dall’incidente.
DIALOGO SENZA VIOLENZA – «Il dialogo continuerà per chiunque non voglia usare violenza e illegalità», ha detto il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri, parlando degli scontri in Val di Susa da Lampedusa, dove insieme al ministro della Cooperazione Andrea Riccardi ha visitato il centro di accoglienza di contrada Imbriacola, danneggiato nei mesi scorsi da un incendio. «Sono convinta che la popolazione comprenda bene le ragioni e sicuramente sarà con noi per portare avanti un’opera che è assolutamente fondamentale per il Paese e per lo sviluppo dell’Italia», ha detto il ministro, a margine della sua visita.
IL VERTICE – Dopo le proteste degli ultimi giorni e gli scontri con le forze dell’ordine, intanto, si è mosso il governo. Il premier Monti ha convocato per oggi una riunione a Palazzo Chigi, alla quale parteciperanno, oltre al ministro Cancellieri, il ministro dello Sviluppo economico e Trasporti Corrado Passera, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Antonio Catricalà e il commissario straordinario di governo Mario Virano. In discussione, le misure per mettere fine alle proteste. Da quanto è trapelato, si potrebbe ricorrere anche a una sorta di Daspo (il divieto di accedere alle manifestazioni sportive introdotto nel 1989 per contrastare il fenomeno della violenza degli stadi).
«PUNTO DI NON RITORNO» – «La Tav è un’opera fondamentale e non ci sono margini», ha sottolineato ancora il ministro Cancellieri, che ha garantito l’impegno dell’esecutivo a che non si ripeta il film degli anni di piombo. «Margini non ce ne sono: l’opera è di valore fondamentale per il Paese, e non solo per il Piemonte e fa parte di impegni presi con il l’Europa. Non ci sono spazi. Ci sono stati incontri con la popolazione e fatte importanti modifiche al progetto: siamo ad un punto di non ritorno».
LA TUTELA DELL’AMBIENTE – «Ad un certo punto bisogna prendere una decisione. È chiaro che i valsusini la Tav non la vogliono. Ma le problematiche sollevate dal punto di vista ambientale sono state tutte ampiamente esaminate. Il governo è stato chiaro, sì al rigore nel rispetto delle norme ambientali ma bisogna anche fare le infrastrutture che servono». È la posizione espressa dal ministro dell’Ambiente Corrado Clini. «Un’opera essenziale per la Valle. Andrà avanti come stabilito», ha detto Piero Fassino in un’intervista a L’Unità. «Siamo disponibili al dialogo – sottolinea Fassino – ma soltanto se le frange violente vengono isolate e comunque nessuno pensi che il progetto possa essere di nuovo messo in discussione. Possiamo discutere di suggerimenti migliorativi».
LA PROTESTA – Intanto è trascorsa tranquilla la notte in Valle di Susa, dopo la manifestazione di ieri sera e l’occupazione, per circa 3 ore, dell’A32. La protesta però dilaga da Trieste a Bologna, da Paola a Genova, da Bergamo a Roma, da Napoli a Milano. Nelle ultime ore manifestanti e simpatizzanti no Tav hanno bloccato treni e stazioni (a Torino, Genova, Ancona e Paola), occupato strade (a Trieste e Torino) e tangenziali (a Torino e Bologna), invaso uffici e sedi di partito (quella del Pd a Roma), fatto decine di presidi, assemblee e cortei. Alla stazione di Rogoredo di Milano, venerdì mattina una ventina di manifestanti hanno occupato per alcuni minuti, i binari mentre era in arrivo un Frecciarossa da Torino e diretto a Roma.