IN VIA PIETRO MAFFI A PRIMAVALLE. È un 37enne rintracciato a casa della convivente. Alcuni testimoni avevano visto un Opel Agila fuggire e preso parte dei numeri della targa
ROMA – È stato arrestato dalla polizia il pirata della strada che giovedì ha travolto a Roma un ragazzino di 12 anni ora in gravissime condizioni. È un 37enne rintracciato a casa della convivente con precedenti penali. «Sono uscito dal carcere sei mesi fa e non volevo ritornarci» avrebbe detto per giustificare la sua fuga dopo l’investimento. Alcuni testimoni dopo l’investimento avevano visto un Opel Agila fuggire e avevano preso parte dei numeri della targa. Il minorenne, soccorso da alcuni passanti e dai commercianti della strada, era stato trasportato in ambulanza al Policlinico Gemelli e ricoverato in gravi condizioni. L’uomo è accusato di lesioni personali ed omissione di soccorso. Sono in corso accertamenti per capire se l’uomo avesse assunto stupefacenti o fosse in stato ebbrezza.
PIRATA INSEGUITO – L’incidente è avvenuto alle 14 di giovedì. Alcuni ragazzi che hanno assistito all’investimento si sono messi all’inseguimento dell’auto in fuga con gli scooter ma poi l’hanno persa riuscendo tuttavia ad annotare qualche numero di targa della vettura. Gli investigatori si sono subito messi sulle tracce della pirata che rischia le accuse di tentato omicidio e omissione di soccorso. «Abbiamo sentito il botto, poi siamo usciti e c’era questo bambino per terra, ridotto piuttosto male. Rispondeva però a volte alle domande e si muoveva. Poco dopo è arrivata la mamma, disperata. Li conosciamo, abitano nella zona», ha racconta il barista di via Pietro Maffi.
POLICLINICO GEMELLI – Il ragazzo di 12 anni è ancora in gravi condizioni. Le sue condizioni, fanno saper ei medici del Policlinico Gemelli, «sono stazionarie ma in un quadro di estrema gravità». Il bambino ieri è stato operato ed è ora ricoverato nell’unità operativa di terapia intensiva pediatrica del policlinico universitario, diretta dal professor Giorgio Conti, dove sono costantemente monitorati i suoi parametri. «Per la prognosi e l’evolversi del quadro clinico – si spiega – sono decisive le prossime 48 ore».