Per ora esclusa la pista dell’attività lavorativa, si attende rivendicazione. Genova, l’ad di Ansaldo nucleare, Roberto Adinolfi «sta bene e tornerà a casa presto». Acquisiti i tabulati telefonici
GENOVA – «Ha passato una notte tranquilla e sta bene. La ferita è pulita e presto sarà a casa». Probabilmente nel fine settimana. Le condizioni di Roberto Adinolfi, 59enne ad di Ansaldo nucleare, caduto in un agguato lunedì mattina a Genova, migliorano. È stato gambizzato da due uomini che poi sono scappati in motorino.
I MEDICI– Il professor Federico Santolini, il primario di ortopedia all’ospedale San Martino che ha operato il dirigente, ha spiegato che le condizioni del paziente migliorano. Per poi aggiungere: «Adinolfi non vuol parlare di quanto accaduto – ha detto Santolini, che di Adinolfi è amico personale – nè rilascia o ha rilasciato interviste. Non parlerà di quanto è successo».
L’INCHIESTA– Secondo gli inquirenti l’agguato è un «chiaro atto terroristico». Ma non è ancora giunta alcuna rivendicazione. I carabinieri hanno terminato l’acquisizione dei tabulati telefonici e dei filmati effettuati dalle telecamere di sorveglianza operativa della città posizionate sulla via di fuga dei attentatori. Esclusa la pista dell’attività lavorativa.
LA RICOSTRUZIONE– Secondo la ricostruzione dei militari, i due attentatori hanno risalito corso Monte Grappa, superato piazza Manin, scesi in via Assarotti e da lì in via Santi Giacomo e Filippo per approdare in via degli Orti Sauli dove hanno abbandonato il mezzo. Intanto Adinolfi nel corso del colloquio avuto lunedì con il pm Silvio Franz, durato circa due ore, ha ricostruito l’evento. Ha confermato di avere visto i due sotto casa, di essere stato seguito a piedi da uno dei due, che gli ha sparato alla gamba quasi a bruciapelo, e di averli visti fuggire in sella allo scooter. Il figlio della vittima ha visto i due almeno venti minuti prima, quando è uscito di casa. Dunque gli attentatori hanno atteso a lungo l’uscita del “bersaglio”. Nel frattempo altri testimoni li hanno visti; i carabinieri li stanno identificando e sono prossimi a raccogliere le loro testimonianze.