VILLARICCA Ad avvertire le forze dell’ordine è stato il fratello dell’uomo. L’omicidio dopo un litigio in camera da letto. Avrebbe tentato di rianimare la vittima, ma era troppo tardi
NAPOLI – Le ha preso la testa e l’ha sbattuta ripetutamente sul pavimento. Così è stata uccisa una donna di 36 anni, Alessandra Cubeddo, nella sua abitazione di Villaricca, in provincia di Napoli. Ad ucciderla sarebbe stato il compagno, Michele Perrotta, un ex poliziotto in pensione di 59 anni originario di Marano di Napoli. L’uomo, che avrebbe perso il controllo dopo un litigio, è stato fermato dalle forze dell’ordine ed è stato interrogato dagli agenti del Commissariato di Giugliano in Campania.
IL GESTO DOPO UN LITIGIO – Quando sul posto sono arrivati i soccorritori, Perrotta era visibilmente scosso. Il litigio sarebbe avvenuto nella camera da letto e secondo una prima ricostruzione egli stesso, resosi conto dell’assurdità del gesto, avrebbe tentato di rianimare la compagna. L’uomo, così come faceva ogni mattina, aveva accompagnato la loro bimba di 6 anni alla vicina scuola elementare. Al rientro la compagna era in casa e tra i due sarebbe sorto un diverbio per motivi banali. Dalle parole ai fatti il passo è stato breve. Quando Perrotta si è reso conto di avere commesso un gesto inconsulto ha cercato di rianimare la compagna e poi ha chiamato i soccorsi, ma per la donna non c’era più nulla da fare.
FOLLA DI CURIOSI IN VIA LEONARDO – Quando si sono recati in via Leonardo da Vinci gli agenti hanno trovato la donna a terra senza vita, riversa in una pozza di sangue con vistose ferite al capo. Ad avvertire la polizia è stato il fratello di Michele Perrotta. Davanti alla palazzina di due piani, dove abitavano i due, si è immediatamente formato un gruppo di curiosi. I vicini descrivono la coppia come due persone tranquille. La strada dove si è consumata la tragedia collega la Circumvallazione esterna con il centro di Villaricca. Un quartiere dove negli ultimi tempi hanno trovato casa tantissime persone provenienti da Napoli e da altri Comuni della provincia e che hanno deciso di comprare una casa in provincia.
L’UOMO SOFFRIVA DI DEPRESSIONE – Secondo alcuni racconti Perrotta soffriva da tempo di depressione e i vicini hanno riferito che tra qualche giorno avrebbe dovuto ricevere il responso di alcune esami diagnostici. Perrotta si era arruolato in polizia nel 1978 e aveva svolto gran parte della sua carriera a Roma, una separazione alle spalle, temeva di essere affetto da una grave malattia e per questo era in uno stato di profonda angoscia. L’uomo, assistito dall’avvocato Carlo Carandente Giarrusso, viene sentito già da alcune ore sia dagli investigatori del commissariato di Giugliano che dal sostituto procuratore di turno. Intanto, alcuni familiari si sono presi cura della figlia della coppia.