Indiscrezioni rilanciano un tesi evocata da più parti per attenuare lo scenario peggiore. Nel caso il Paese esca dalla moneta unica Commissione Europea e Bce avrebbero elaborato un dispositivo di emergenza
BRUXELLES – Assume i contorni del giallo l’ipotesi – rilanciata dal commissario europeo al commercio, il belga Karel De Gucht, in un’intervista al quotidiano fiammingo De Standaard – di un piano di emergenza pronto immediatamente in caso di uscita della Grecia dalla moneta unica. Un piano concordato dalla Commissione Europea e dalla Banca centrale europea «Un anno e mezzo fa poteva esserci il pericolo di un effetto domino», ha spiegato il commissario. «Ma oggi ci sono, sia alla Bce che alla Commissione Ue, servizi che stanno lavorando su scenari di emergenza nel caso che la Grecia non ce la faccia».
IL CONTO ALLA ROVESCIA – «La fine della partita è iniziata, ora, e non so cosa succederà», anche perchè «la domanda è sapere se tutti sapranno mantenere il loro sangue freddo nelle settimane a venire», ha affermato l’ex ministro degli esteri belga, noto per il suo modo di parlare molto diretto che ha già suscitato più di una polemica sia nel suo paese che in seno all’esecutivo comunitario. Anche per De Gucht non ci sono quindi alternative al secondo piano di salvataggio messo in piedi dalla troika Ue-Bce-Fmi: «la Grecia deve mettere in atto gli accordi conclusi, è la sola opzione razionale che ha il paese» ma, ha avvertito, «questo è possibile solo se il popolo greco è in grado di giudicare razionalmente tramite le elezioni, solo che sono persone disperate».
LA PRECISAZIONE DI BERLINO – A stretto giro di posta è arrivata prima la replica tedesca, per bocca di un portavoce governativo: «Il governo tedesco è pronto a ogni eventualità. Negli ultimi due anni abbiamo fatto tutto il possibile per tenere la Grecia nella zona euro . Abbiamo un programma e lo seguiamo. La Grecia deve tener fede ad esso. Tutti sono pronti a seguirlo. Anche Bruxelles lo ha sottolineato». E ha aggiunto: «Il governo tedesco ha naturalmente la responsabilità verso i suoi cittadini di essere pronto a ogni evenienza», ha detto. Ma da Bruxelles hanno provato a gettare acqua sul fuoco, smentendo l’ipotesi di un piano già elaborato nei minimi dettagli e pronto ad essere innescato in caso di default.
IL SUPERVERTICE – Giovedì l’atteso super-vertice (in attesa dell’odierno G8 di Camp David) a cinque tra Monti, Merkel, Hollande, Cameron e Van Rompuy sulle tensioni che riguardano l’Eurozona, sul quale c’è il massimo riserbo. C’è preoccupazione soprattutto per l’ennesimo downgrade del titolo ellenico, con Fitch che ha declassato i conti i pubblici di Atene al livello CCC, il grado precedente al default. L’ipotesi fallimento con relativa uscita del Paese dalla moneta unica è ormai presa seriamente in considerazione, tanto che le reti protettive dell’Unione sarebbero pronte ad essere lanciate nello scenario peggiore, con relativo (e probabile) effetto domino su altri Paesi, a quel punto probabili destinatari di attacchi speculativi.