UN COMPLICE NELL’ATTENTATO DI BRINDISI. Sospeso per ragioni di opportunità il preside della scuola «Morvillo» Angelo Rampino

BRINDISI – Il dubbio che non possa aver fatto tutto da solo è affiorato sin dal primo momento. Ed ora trova conferma nell’ordinanza del Gip di Lecce che ha convalidato l’arresto di Giovanni Vantaggiato, l’imprenditore di Brindisi responsabile dell’attentato alla scuola «Morvillo» in cui è morta la 16enne Melissa Bassi. «La presenza di altre persone sul luogo del delitto almeno nelle fasi preparatorie – si legge nell’ordinanza del Gip Ines Casciaro- sarebbe confermata anche dalle dichiarazioni dello stesso indagato e da testimoni. In particolare l’ordinanza fa riferimento alla testimonianza di una persona che ha dichiarato di aver notato verso l’1,30 del 19 maggio (la notte dell’attentato) nei pressi del chiosco «un uomo che spingeva un bidone della spazzatura munito di ruote tenendolo dalla parte delle maniglie inclinato verso il suo corpo e che andava in direzione della scuola».
PERSONA DIVERSA – Ma, ed è qui la novità che emerge dall’ordinanza del Gip, la descrizione della corporatura e dell’abbigliamento fatta dal testimone non coincide con la fisionomia di Vantaggiato. Circostanza questa che potrebbe anche spiegare lo strano comportamento dello stesso imprenditore che durante gli interrogatori nel descrivere come aveva preparato l’attentato ha più volte utilizzato il plurale e quindi – scrive ancora il Gip- «ha implicitamente ammesso la presenza di almeno un altro complice».
PRESIDE SOSPESO – L’ordinanza conferma implicitamente che c’è ancora molto da scoprire su questa vicenda. Anche sulla condotta di altri soggetti, come per esempio il preside della scuola «Morvillo», Angelo Rampino, che dal giorno della strage ha rilasciato molte interviste spesso contraddittorie o che hanno svelato dettagli sulle indagini in corso. Un preside che nel suo ufficio si era fatto montare una porta blindata e che dal giorno dell’attentato era in ferie. Doveva tornare a lavoro in questa settimana per gli scrutini di fine anno ma è stato sospeso per ragioni di opportunità dall’ufficio scolastico regionale della Puglia. La sospensione che, si fa notare è un provvedimento cautelativo e non disciplinare, è stata disposta in attesa che si concludano gli accertamenti amministrativi avviati nei suoi confronti appunto per i contenuti di alcune interviste. Rampino è stato al centro di polemiche anche per alcuni aspetti del suo passato tanto che si era pure ipotizzata una vendetta nei suoi confronti.
BOMBA NEL PORTAPACCHI – Ma emergono anche altri particolari interessanti sui giorni precedenti al fermo di Vantaggiato. In particolare la notte precedente venne interrogato anche Cosimo Parato, l’imprenditore di Torre Santa Susanna che aveva un vecchio debito nei confronti di Vantaggiato che lo aveva per questo denunciato. Parato nel 2008 rimase vittima di un grave attentato con una bomba piazzata nel portapacchi della sua bicicletta. Un ordigno simile a quello esploso davanti alla scuola «Morvillo». Nell’interrogatorio Parato ha fatto riferimento ai suoi rapporti commerciali e ai contrasti con Vantaggiato indicandolo come possibile responsabile dell’attentato.
IL MOVENTE – Nell’ordinanza di arresto di Vantaggiato si legge altro ancora che potrebbe spiegare il movente dell’attentato. «Le Istituzioni dovrebbero tutelare le vittime di truffa» ha affermato durante gli interrogatori. E proprio in relazione al possibile movente il Gip sostiene che l’arrestato «voleva effettuare un gesto dimostrativo nei confronti del mondo intero perchè vittima di truffe che lo hanno messo in ginocchio economicamente».
ANCORA PERICOLOSO – «L’attentato – scrive ancora il Gip – era rivolto proprio ad attirare l’attenzione delle istituzioni e del legislatore sul punto ed era finalizzato ad esprimere la sua rabbia, affinchè si trovi un sistema idoneo per tutelare chi, a causa di inadempimenti artatamente predisposti, subisce ingenti danni». Per il Gip ancora l’attentato ha seminato il panico diffondendo «il terrore nelle scuole». Vantaggiato non ha «esitato nel decidere ed elaborare un progetto per stroncare giovani vite umane» e sussiste il pericolo di fuga e il rischio di reiterazione del reato in quanto le modalità e la gravità dell’attentato «sono esemplari della spiccata propensione del fermato a violare la legge».
L’AVVOCATO – Per il legale di Vantaggiato deve comunque «essere rispettato il sentimento di una persona che comprende la gravità del gesto compiuto e chiede perdono». L’avvocato Franco Orlando intervistato da Radio 24 lo ha descritto come un uomo distrutto. Sulla eventualità di scrivere una lettera ai genitori di Melissa, l’avvocato afferma: «Ho letto la risposta della famiglia di Melissa, il rispetto per il dolore degli altri non può essere intaccato da niente e da nessuno. Ma deve essere rispettato il sentimento di una persona che comprende la gravità di un gesto e ne chiede perdono». Quella di Vantaggiato, prosegue il legale, è «una personalità complessa e non è vero che ha mostrato distacco e cinismo. È esattamente il contrario, c’è la sofferenza di una persona che acquisisce consapevolezza ora dopo ora dell’irrazionalità del suo gesto».