Il ministro per lo sviluppo economico si esprime per la prima volta sulla grande opera. Passera : «Non aumenteremo l’Iva»,«Non lo considero tra le infrastrutture prioritarie a cui dedicarci»
ROMA – «Ridurre le tasse a quelli che le pagano è un obiettivo che abbiamo ma non è pensabile nel breve periodo. Per abbassare le tasse a chi le paga occorre creare le condizioni affinchè tutti le paghino e sostenere la crescita economica per avere più gettito». Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, parlando a Radio Anch’Io su Radiouno Rai. «Resta confermato» l’obiettivo indicato nella spending review di recuperare risorse al fine di evitare l’aumento dell’Iva», ha aggiunto il ministro. «La spending review ci deve mettere in condizione di evitare l’aumento dell’Iva altrimenti inevitabile».
SULLE BANCHE – Sulla solidità dei nostri istituti di credito ha rassicurato: «Le banche italiane sono passate attraverso la crisi con le loro forze, senza chiedere aiuti allo Stato. Certo, soffrono l’andamento dell’economia reale, ma do un giudizio positivo sulla loro solidità che è un elemento forte dell’economia».
SULLA CRISI DELL’EUROZONA – «Non sostenere l’euro ha implicazioni forti e negative soprattutto per Paesi come il nostro, che hanno fatto la loro parte di lavoro al proprio interno ma che hanno bisogno di un contesto europeo più convinto di se stesso», ha ammesso Passera. Secondo il ministro, con l’esito del voto, «la Grecia ha dato un segnale di coraggio e l’Europa deve cogliere la richiesta di aiuto. L’Europa ha bisogno di evitare che si perdano pezzi». Dunque «noi dobbiamo sostenere tutti i membri dell’euro. La Grecia, anche per le dimensioni che ha, è alla nostra portata» per un’azione di sostegno.
LA GRANDE OPERA – Il Ponte sullo Stretto «non è una priorità. Non c’è una scelta definitiva, io non lo considero tra le infrastrutture prioritarie a cui dedicarci», ha detto Passera facendo registrare un dietrofront rispetto alle intenzioni del precedente governo.
LE REAZIONI – «Passera ogni giorno cambia i numeri sul decreto sviluppo. Gli 85 miliardi attivabili annunciati venerdì oggi si sono ridotti a 30-40. Lo stesso refrain ha utilizzato sui fondi per le infrastrutture, prima 20, poi 100 miliardi. Poco male, anzi male. Malissimo, invece, l’altro annuncio odierno arrivato dopo 8 mesi di studi e di riflessioni sul Ponte sullo Stretto che il superministro considera non essere un’opera prioritaria», gli replica a stretto giro di posta il senatore del Pdl Altero Matteoli, suo predecessore per la carica di ministro delle Infrastrutture. «In effetti, si era capito già a novembre scorso che questo governo avversava la realizzazione del Ponte. L’idea che il manufatto non venga ritenuto prioritario è un grave errore e dimostra che il ministro ed il governo non siano lungimiranti ed abbiamo una visione ragionieristica e apolitica sulle infrastrutture. Noi continueremo a sostenere che il Ponte vada realizzato perché‚ rappresenta un volano di crescita non solo per l’intero Sud ma per tutto il Paese e l’Europa».
Redazione Online