L’Italia aveva dato l’allarme, ma i colleghi tedeschi hanno ignorato l’informativa. Fromm è accusato di aver distrutto i fascicolo sul gruppo
BERLINO – I servizi segreti sapevano della cellula neonazista. Sapevano che erano in grado di uccidere. Anzi, secondo le accuse, lo avevano già fatto. Ma non li hanno fermati. Addirittura li avrebbero usati come informatori. Così il capo dei servizi interni tedeschi, Heinz Fromm, a pochi giorni dalla pensione, ha rassegnato le sue dimissioni al ministro dell’Interno Hans-Peter Friedrich.
TERRORISMO DI DESTRA – Continua l’inchiesta sul gruppo neonazista tedesco «Clandestinità nazionalsocialista» (Nsu), accusato di aver ucciso almeno dieci persone di origini straniere in Germania dal 2000 al 2010. Omicidi rimasti insoluti fino al 2011. Poi la svolta, gli inquirenti sono riusciti a collegarli alla cellula terroristica. L’inchiesta sta cercando di far luce sui numerosi punti oscuri della vicenda. Uno di questi è appunto il ruolo dei servizi segreti tedeschi.
L’AGENZIA – E infatti, secondo le accuse, i servizi segreti sapevano delle attività del gruppo che operava soprattutto in Turingia. Anche perché nel 2003 dall’Italia sarebbero arrivate informative sul gruppo che a sua volta finanziava frange in Alto Adige. Un allarme quantomeno sottovalutato. Tutti i documenti relativi alla Nsu dell’agenzia tedesca Verfassungsschutz sono stati distrutti nel momento in cui è stata avviata l’inchiesta nel novembre 2011. Il sospetto che si sta facendo largo a Berlino è che i servizi non solo sapessero, ma usassero componenti dell’organizzazione come informatori. Così le dimissioni di Fromm sono arrivate al titolare del ministero dell’Interno. Dimissioni accettate.
IN ITALIA – Ma l’inchiesta non si ferma. Si cercano legami con altri gruppi europei. Una sorta di rete, secondo il pm di Bolzano Guido Rispoli, attiva anche in Italia. Infatti secondo il magistrato la cellula tedesca ha finanziato gruppi sudtirolesi. «In Alto Adige resta alta l’attenzione sui gruppi neonazisti ed ai loro collegamenti con la Germania dalla quale è accertato che provengano forme di finanziamento», ha dichiarato alla stampa tedesca.