Il presidente della BCE: «indebolimento crescita nel secondo trimestre», «E’ cruciale perseverare in riforme coraggiose e necessarie»
«La perserveranza nelle riforme audaci necessarie è fondamentale». Ad affermarlo è il presidente della Bce, Mario Draghi, nel corso della sua audizione al Parlamento europeo. Per Draghi è necessario che la classe politica in Europa abbia «una visione critica del passato e una visione obiettiva del futuro».
LE RIFORME – Nelle riforme «ci sono molti elementi positivi, di equità e di efficienza del settore pubblico». Le classi politiche nazionali, rileva, «devono fare proprio come obiettivo centrale il rafforzamento dell’Uem che deve permettere di sostenere il benessere economico in assenza di grossi squilibri e una crescita sostenibile in un quadro di concorrenza». I paesi europei che hanno avviato azioni di risanamento dei bilanci, «passata l’urgenza» che ha imposto un aumento delle tasse, «la via più facile» per risanare gli squilibri, devono «ri-orientare il consolidamento verso un aumento dei tagli della spesa e la riduzione della pressione fiscale».
IL CONTESTO - Gli indicatori per il secondo trimestre del 2012 segnalano un rallentamento della crescita e un aumento dell’incertezza, ha aggiunto, confermando così di aver abbassato di un quarto punto il costo del denaro (ora al o,75%, il valore più basso della serie da quando esiste l’Eurozona) per sostenere i prestiti interbancari e favorire una ripresa dell’economia.
L’ELOGIO – Il presidente della Bce ha poi elogiato l’Italia quale esempio di paese che ha intrapreso riforme «audaci» anche se non sottoposto ad un programma di aiuti da parte di Ue e Fmi. «In Italia – ha rilevato Draghi – sono state portate avanti riforme su concorrenza e flessibilità del mercato del lavoro». Di fatto un endorsement all’operato dell’esecutivo, al netto delle critiche del presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, che sabato aveva attaccato il governo per le misure giudicate recessive.