Il giudizio sul debito sovrano. Bond italiani da A3 a Baa2. L’agenzia: rischi contagio da Spagna e Grecia. Bene le piazze europee, trascinate dalla positiva asta sui titoli di stato italiani. Nella notte l’agenzia di rating ha tagliato il grado di affidabilità italiano nel ripagare i suoi debiti
MILANO – Moody’s declassa il debito sovrano italiano: titoli di stato giù di due gradini, nel giudizio dell’agenzia di rating, da A3 a Baa2. Appena due punti sopra il livello «junk», quello cioè dei titoli «spazzatura». È la seconda bocciatura in cinque mesi, dopo il taglio del rating a febbraio (che ha coinvolto, insieme all’Italia, anche Spagna e Grecia). Una doccia fredda per il governo italiano che sorprende i mercati, dopo che l’asta dei Bot a un anno di giovedì ha registrato risultati positivi e a poche ore dall’asta dei titoli a medio termine, in particolare dei Btp, di venerdì. È probabile che l’Italia vedrà crescere ancora i costi di finanziamento del proprio debito, spiega l’agenzia americana, che non esclude un ulteriore declassamento.
LA VALUTAZIONE – La fiducia nel mercato è fragile – è la valutazione di Moody’s – per cause che hanno origine all’estero, in primis il rischio di contagio da Grecia e Spagna, e per temi squisitamente nostrani, come il clima politico che si va surriscaldando, generando instabilità, in vista delle scadenze elettorali. È diminuita la disponibilità degli investitori stranieri a comprare bond italiani. Moody’s sottolinea il «deterioramento delle prospettive economiche nel breve termine»: disoccupazione in aumento e crescita debole. In particolare l’economia italiana deve fare i conti con una contrazione del 2% che renderebbe difficile per il Paese centrare gli obiettivi fiscali e di bilancio.
LA POLITICA – L’agenzia riconosce che le misure adottate dall’esecutivo guidato da Mario Monti sono state positive: «Un programma di riforme che ha davvero le potenzialità per migliorare notevolmente la crescita e le prospettive di bilancio». Ma l’outlook negativo dell’Italia risente «anche del clima politico», che «specialmente con l’avvicinarsi del voto della prossima primavera, è fonte di un aumento dei rischi». Per questo Moody’s non esclude un ulteriore declassamento: «Il debito pubblico italiano potrebbe essere declassato ancora in caso di un ulteriore concreto deterioramento delle prospettive economiche del Paese o di difficoltà nel mettere in atto le riforme». Se dovesse riscontrare difficoltà a finanziare il proprio debito, l’Italia sarebbe «costretta a richiedere un aiuto esterno», da qui la prospettiva di un ulteriore taglio. Ma, dall’altra parte, il successo nel mettere in atto le riforme e le misure fiscali che diano forza alle prospettive di crescita può condurre a un outlook più stabile.
RISCHI DI CONTAGIO – Ma la pressione sull’Italia arriva anche dall’esterno. Dalla possibilità che la Grecia esca dall’euro e che la crisi delle banche spagnole possa peggiorare. Questo nonostante le misure discusse nei vertici di Bruxelles: a meno di una settimana dall’intesa sulla prima tranche di aiuti da 30 miliardi per gli istituti credito iberici; e in vista del vertice della riunione del 20 luglio, quando saranno definite ulteriormente le misure antispread.
I MERCATI – L’euro ha accusato il taglio deciso da Moody’s: giù a 1.2195 dollari nei mercati nipponici.
A poche ore dal declassamento dell’Italia da parte dell’agenzia di rating Moody’s, spread in picchiata sotto quota 470 punti, dopo l’asta dei Titoli del tesoro. Il differenziale di rendimento tra il btp decennale e l’analogo bund tedesco scende a 468 punti base col tasso sul decennale italiano in calo al 5,93%.
L’ASTA – Eppure, nonostante il declassamento di Moody’s arrivato in nottata il Tesoro ha collocato Btp triennali per 3,5 miliardi a un tasso del 4,65%, il più basso da maggio, in calo rispetto al 5,30% della precedente asta, svoltasi a metà giugno. Bene la domanda pari a 1,732 volte l’offerta.
BORSA– Migliora l’andamento delle borse europee con Milano (+0,11%) e Madrid (+0,13%) che entrano anch’esse in territorio positivo dopo i confortanti risultati dell’asta di titoli di Stato italiani. Estendono invece i guadagni Francoforte (+0,86%), Londra (+0,7%) e Parigi (+0,55%).