Elicotteri bombardano il sobborgo della capitale: uccise tre persone. Damasco ancora teatro di scontri e violenze. I ribelli assumono il controllo di un valico di frontiera con la Turchia
Non si ferma l’offensiva dei ribelli in Siria. Tutte le zone del Paese sono teatro di violenze e scontri con le forze lealiste. Solo giovedì, secondo l’osservatorio dei diritti umani, «sono morte 302 persone», il bilancio più grave «per una sola giornata degli ultimi 16 mesi». I combattimenti non si sono fermati neppure durante la notte. Intanto è morto anche il generale Hisham Bekhtyar, capo dei servizi d’intelligence siriani ferito nell’attentato di mercoledì.
NELLA CAPITALE– Quella di Damasco è una battaglia che si gioca metro per metro. Quartiere per quartiere. Almeno tre persone uccise nel sobborgo sud-orientale di Saida Zenaib , attaccato da elicotteri da combattimento governativi che hanno lanciato razzi sui palazzi. «Combattimenti sono scoppiati a Kafar Soussé (sudovest), dove un autista di taxi è stato ucciso, e ad Hajar el Aswad (sud)», ha affermato il direttore dell’Osdh, Rami Abdel Rahmane. Di fronte all’offensiva dei ribelli a Damasco, l’esercito ha intensificato le sue operazioni, prendendo d’assalto per la prima volta un quartiere della capitale – quello orientale di Qaboon – con «carri armati e blindati per il trasporto truppe».
ALLA FRONTIERA– Intanto i ribelli siriani hanno assunto il controllo di un valico di frontiera con la Turchia, dopo violenti combattimenti scoppiati ieri con l’esercito siriano. Mezzi pesanti turchi sono stati incendiati durante i combattimenti all’ingresso di Bab al Hawa, controllato da circa 150 ribelli armati.