IL PICCOLO, PREMATURO, ERA IN NEONATOLOGIA. Drammatico errore al San Giovanni di Roma: alimento iniettato al posto della soluzione fisiologica. Aperte 3 inchieste

ROMA – Invece di una flebo di fisiologica, in vena gli è stato iniettato il latte. E per questo un bimbo di appena pochi giorni, nato prematuro, è morto giorni fa nella Capitale. Un errore fatale commesso al San Giovanni. Sul caso sono state aperte tre inchieste: una della Procura di Roma, una interna al nosocomio e una del ministero della Salute, che ha inviato lunedì gli ispettori nell’ospedale romano.
TRENTESIMA SETTIMANA – La madre, una donna filippina, era alla trentesima settimana di gestazione quando ha cominciato ad avere le contrazioni e così ha deciso di andare al Grassi di Ostia, dove ha partorito. Ma viste le condizioni di salute del piccolo, prematuro di dieci settimane, i medici decidono il trasferimento di madre e figlio al San Giovanni e il ricovero nel reparto di Neonatologia, dove il piccolo avrebbe dovuto ricevere tutte le cure intensive di cui aveva bisogno. Ma, appena ricoverato, qualcosa non è andato per il verso giusto. Il bambino ha cominciato a stare male ed è morto.

L’OSPEDALE: SUBITO AVVISATA PROCURA – Sulla vicenda, per giorni, è calato un silenzio totale. Fino a quando qualcuno dalla direzione dell’ospedale si è accorto che nella cartella clinica di quel bambino qualcosa non quadrava. E ha deciso di presentare una denuncia alle autorità competenti. La Procura ha aperto immediatamente un’inchiesta e ha iscritto sul registro degli indagati i nomi di una dozzina di medici. La direzione generale dell’ospedale San Giovanni Addolorata precisa infatti che, «appena informata della morte del neonato prematuro ha immediatamente dato disposizione alla Direzione sanitaria di presentare denuncia all’Autorità giudiziaria e ha avviato contestualmente una indagine interna». La stessa direzione generale avrebbe informato i genitori del bambino di quanto avvenuto.

ISPEZIONE MINISTERIALE – E anche il ministro della Salute, Renato Balduzzi, ha disposto lunedì mattina l’invio immediato degli ispettori del ministero all’ospedale San Giovanni di Roma per acquisire tutte le informazioni sul decesso del bambino di pochi giorni. Lo riferisce una nota del ministero sottolineando che gli ispettori dovranno chiarire anche il motivo del ritardo nella denuncia da parte del personale sanitario.
Dal canto suo la Regione Lazio «ha chiesto una relazione scritta e tutto ciò che è necessario dal punto di vista organizzativo per rimuovere tutti coloro che risultano coinvolti in questo bruttissimo e anomalo caso».
PRESTO INTERROGATA LA MADRE – Oltre a far luce su eventuali errori sanitari, l’indagine della Procura dovrà chiarire anche se ci sono state omissioni e il tentativo di insabbiare l’accaduto da parte del personale. Nei prossimi giorni, verrà ascoltata dagli inquirenti anche la madre del piccolo: è necessario stabilire come mai neanche lei abbia denunciato i fatti e capire se, in realtà, volesse disfarsi del bambino.