Calcioscommesse: Trovata la bozza d’accordo per il patteggiamento. Anche una multa di 200 mila euro. Il tecnico salterà una decina di partite di campionato, Baroni andrà al suo posto in panchina

CREMONA – La giornata delle prove d’accordo tra Conte e Procura Figc ha portato, al secondo tentativo, alla bozza di patteggiamento che domani passerà all’esame della Commissione Disciplinare. Domenica sera la Juventus aveva depositato in via Po le memorie difensive e la propria proposta di patteggiamento per la doppia omessa denuncia contestata ad Antonio Conte dal procuratore Palazzi, tre mesi e chi si è visto si è visto.
Lunedì, dopo una riunione rimandata dalla Juve per riformulare una prima proposta ritenuta inaccettabile, più di un’ora di summit di Palazzi in Federcalcio e un confronto lungo e infuocato tra federali in Procura, la bozza è saltata fuori: tre mesi più una multa salata (200 mila euro) che la Figc girerà in beneficenza alle vittime dei terremoti in Abruzzo ed Emilia. Ci si è arrivati calcolando sette mesi di squalifica in totale, frutto delle violazioni contestate al tecnico della Juve (tre mesi per ogni omessa) più un mese di aggravante per la reiterazione: con lo sconto di un terzo, automatico col rito abbreviato, la squalifica si è abbassata a quattro mesi e venti giorni, di cui tre confermati di stop effettivo e il resto tradotto in multa. Sarà una pena congrua secondo la Disciplinare? Domani mattina, quando al processo saranno affrontati come prima cosa i patteggiamenti e le eccezioni, sapremo con certezza, ma è possibile che la Commissione disponga per un ritocco verso l’alto che porterebbe lo stop a 100 giorni. Cifra tonda.
Per Conte, comunque, si tratterebbe del secondo successo in pochi giorni: prima un illecito evitato non senza paura, poi, dopo l’opera di convincimento dei legali bianconeri, una pena tutto sommato lieve che potrebbe consentirgli di tornare sulla sua panchina già i primi di novembre, come non ha tardato a far sapere la Juventus. Perdendo solo una decina di partite in campionato e qualcuna di Champions. Al suo posto è pronto Marco Baroni, tecnico della Primavera precettato dalla società per colmare un vuoto che poteva essere molto più ampio.
Tutti contenti? Non proprio. Ovviamente la Juve sì (è riuscita a inserire nel pacchetto patteggiamenti anche quello di Angelo Alessio, due mesi per lui), anche se Andrea Agnelli ha già detto di non gradire aggiustamenti ulteriori, quasi a non voler toccare un accordo strappato con non poca fatica. Perché nella fase della discussione il procuratore Palazzi è stato l’unico interlocutore dei legali bianconeri che ha dimostrato di seguire ragionamento ed esigenze del club. Anche prima della discussione, in verità. A partire dagli atti del deferimento, che sembravano andare verso l’illecito dietro alle parole del pentito Carobbio prima di svoltare sulla doppia omessa denuncia. Già sulla questione deferimenti si era acceso il confronto in Procura, molti collaboratori di Palazzi che avevano condotto le audizioni si aspettavano un atteggiamento di rigore assoluto, il rispetto della linea dura usata in due anni di processo. Anzi, più dura proprio perché trattasi di Antonio Conte, cioè una figura di grande rilievo nel nostro calcio. Molti parlavano di una richiesta non inferiore ai 14 mesi come base per il patteggiamento, salvo poi arrendersi di fronte al cambio di strategia del superprocuratore, il loro capo, l’uomo che ha l’ultima parola. Ma cosa diranno gli altri, quelli che sono rimasti invischiati nelle ammissioni di Carobbio e poi rimasti stritolati sotto la mano pesante di Palazzi?