Crisi dell’euro. L’allarme nell’ultimo rapporto del Fondo Monetario Internazionale
Il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) ritiene che non sia stato fatto abbastanza per fermare il diffondersi della crisi dell’area euro. È quanto si legge in rapporto dedicato alle ripercussioni delle politiche economiche di cinque economie (Stati Uniti, Cina, area euro, Giappone e Regno Unito). Il Fondo Monetario rileva che le azioni prese all’interno dell’area euro, «nonostante i progressi», non sembrano essere state sufficienti per fermare la diffusione dello stress e attenuare le conseguenze del circolo conti-crescita-settore bancario.
STATI UNITI E CINA – Ma l’area euro – mette in evidenza il Fondo Monetario – non è la sola preoccupazione a livello globale. Gli Stati Uniti devono evitare che vengano a mancare 4.000 miliardi di dollari di sgravi fiscali e scattino tagli automatici alla spesa il prossimo anno. Il Fondo Monetario, inoltre, ritiene che per la Cina la preoccupazione siano gli investimenti più lenti che, anche se necessari per ribilanciare la domanda, potrebbero avere effetto sui partner commerciali della Cina e sui prezzi. L’elevato debito pubblico è il timore per il Giappone, perché lo rende vulnerabile, mentre il Regno Unito dovrebbe assumere ulteriori iniziative per rafforzare il sistema finanziario e la fiducia nelle banche.