Condannato in Italia. Un giudice federale della capitale brasiliana aveva chiesto agli agenti di verificare dove fosse l’ex terrorista.
«Sono sorpreso da tutto questo: sono a Rio de Janeiro e mi hanno avvisato stamani della richiesta del giudice» Cesare Battisti respinge qualsiasi ipotesi di non essere reperibile. Venerdì si era diffuso l’allarme: l’ex terrorista non si trovava all’indirizzo comunicato alle autorità dopo la sua uscita da un carcere di Brasilia, nel giugno del 2011.
CONDANNATO IN CONTUMACIA – E un giudice federale della capitale brasiliana. Alexandre Vidigal, aveva chiesto alla polizia di verificare dove si trovasse. Battisti è stato condannato in contumacia in Italia a due ergastoli per 4 omicidi e ha ottenuto un permesso permanente di residenza in Brasile, dopo che nel giugno dell’anno scorso una sentenza della Suprema Corte ne aveva ordinato la scarcerazione e bloccato l’estradizione verso l’Italia.
«CHIARIRE LA VICENDA»- «Ora chiamerò il mio avvocato difensore, Luiz Eduardo Greenhalgh» per chiarire la vicenda, ha detto Battisti. L’indirizzo a Rio de Janeiro del quale si fa riferimento nella richiesta di accertamento da parte «è il luogo dove mi hanno arrestato nel marzo del 2007» e ha aggiunto di avere «un nuovo indirizzo a Rio che – ha precisato Battisti – era stato comunicato alla polizia federale di San Paolo dal mio legale nell’ottobre del 2011».
LA FUGA ALL’ESTERO – Ex militante dei Proletari armati per il comunismo, arrestato nel 1979 con l’accusa di essere responsabile di 4 omicidi (tra cui quello del gioielliere Pierluigi Torregiani del 1979), Battisti si è sempre proclamato innocente. Evase dal carcere nel 1981 e si rifugiò in Francia, protetto dalla «dottrina Mitterrand» che garantiva asilo politico ai condannati per terrorismo, diventando scrittore di gialli. Ma nel 2004 venne di nuovo arrestato, in virtù di nuovi accordi tra il governo italiano e quello francese. Rilasciato, è fuggito in Brasile, dove al termine di un lungo contenzioso legale e diplomatico, nel 2009, gli è stato riconosciuto lo status di rifugiato politico.