Sulla pagina di un utente malese la scoperta della «Semachrysa jade». La nuova specie appartiene alla famiglia dei crisopidi, dell’ordine dei neurotteri
Misura 15 millimetri di lunghezza e gli è stato dato il nome scientifico di «Semachrysa jade» |
LOS ANGELES – Scoprire una nuova specie d’insetto standosene seduti comodamente davanti al pc? Succede anche questo. Non sempre è necessario raggiungere i luoghi più remoti del pianeta; inoltrarsi nelle paludi, nella giungla; ispezionare le viscere della terra; salire sulle montagne più alte o scendere nelle grotte più profonde. A volte, le nuove specie si trovano anche su Flickr.
SCOPRITORE PER CASO – Quando l’utente Guek Hock Ping della Malesia carica sulla sua pagina di Flickr (la popolare piattaforma di photosharing) alcune fotografie scattate ad un curioso insetto dal colore verde brillante, non immagina certo di aver contribuito alla scoperta di una nuova specie animale. Già, perchè qualche tempo dopo (nel maggio del 2011) l’entomologo americano Shaun Winterton – spulciando attraverso il portale di condivisione di foto – scova per caso proprio quella strana creatura sconosciuta. Il ricercatore del Dipartimento agroalimentare della California decide dunque di contattare il fotografo per farsi mandare un esemplare. Una foto, infatti, non è sufficiente per la classificazione di una nuova specie. Trascorso un anno, il malese trova nello stesso punto dove aveva realizzato lo scatto un secondo insetto. Misura 15 millimetri di lunghezza e gli viene dato il nome scientifico di «Semachrysa jade».
IL NUOVO INSETTO – Come racconta il Nation Public Radio la nuova specie appartiene alla famiglia dei crisopidi, dell’ordine dei neurotteri. È un organismo utile in quanto il bruco si nutre, tra gli altri, dei pidocchi delle piante. Una caratteristica interessante: se l’insetto avverte gli ultrasuoni si fa cadere a terra per sfuggire ai pipistrelli. Questi, infatti, catturano le proprie prede grazie al sistema sensoriale ad ultrasuoni.
FOTOCAMERE DIGITALI – Shaun Winterton ha lavorato assieme a Stephen J. Brooks del Museo di storia naturale a Londra. La scoperta è stata pubblicata nell’ultimo numero della rivista Zookeys. E il fotografo Guek Hock Ping è stato nominato coautore della ricerca. La morale della storia la spiega Winterton nell’introduzione dello studio: «Questo tipo di scoperta casuale non è più l’eccezione, anche merito della fotografia digitale così tanto diffusa. Ciononostante, le foto da sole non bastano come prova».