Via libera condizionato – eventuali aumenti saranno da sottoporre al Bundestag. Ma il contributo di Berlino non supererà i 190 miliardi. La reazione dei mercati: Milano accelera, spread in calo.
La Corte costituzionale tedesca dice sì all’Esm («European Stability Mechanism»), il fondo salva Stati europeo. Si tratta di un via libera condizionato: il contributo della Germania sarà limitato a 190 miliardi e qualsiasi eventuale aumento dovrà essere sottoposto al parere positivo del Parlamento. Bundestag e Bundestrat (ovvero, il Parlamento federale tedesco e il Consiglio federale) devono essere pienamente informati di tutte le discussioni, sottolineano i giudici di Karlsruhe. Che non vincolano però ogni singolo utilizzo dell’Esm al varo del Parlamento tedesco, come si temeva nei giorni scorsi.
La sentenza viene accolta con un lungo applauso a Strasburgo, dove – in una giornata molto calda per l’Ue – il presidente della commissione europea José Barroso tiene il discorso sullo Stato dell’Unione.
I MERCATI – Il via libera della Corte tedesca era cruciale per potenziare gli strumenti per combattere la crisi della zona euro e un requisito chiave per attivare il nuovo piano di acquisti di bond della Banca centrale europea e contenere i costi di rifinanziamento dei Paesi più vulnerabili.
I mercati, quindi, risentono subito positivamente della sentenza. A Milano l’indice principale Ftse Mib balza dell’1%, spinto dai titoli bancari. A Francoforte il Dax guadagna lo 0,98%, a Parigi il Cac40 lo 0,8%.
Intorno a mezzogiorno lo spread tra Btp decennali e Bund tedeschi equivalenti si attesta a 342 punti, dopo essere sceso a un minimo di 339 punti a seguito del via libera dell’Alta Corte tedesca.
I PRIMI AIUTI – Il primo Paese che dovrebbe ricorrere all’Esm sarà la Spagna. Lo ha annunciato martedì il premier Mariano Rajoy in una intervista al quotidiano finlandese Helsingin Sanomat: «Oltre alla crescita, l’unica opzione che sto considerando è il ricorso al meccanismo annunciato dalla Bce», ha spiegato, escludendo però «del tutto di chiedere un aiuto per tutto il Paese».
STRASBURGO – Mercoledì mattina è anche il giorno del discorso a Strasburgo di Barroso. L’Unione europea deve «muovere verso una federazione di stati-nazione», per la cui creazione «servirà un nuovo trattato» dice il presidente della Commissione Ue davanti alla plenaria del Parlamento europeo. Barroso fa poi riferimento al sentimento di antieuropeismo , denunciato pochi giorni fa anche dal premier italiano Mario Monti. L’«indifferenza» di chi si professa a favore dell’Europa è ancora «più pericolosa dello scetticismo degli antieuropeisti», aggiunge: «Non ci devono essere muri che dividono gli Stati, dobbiamo evitare il provincialismo nazionale e non possiamo permettere che l’ordine del giorno europeo sia scritto dai nazionalisti».
Quindi una riflessione sulla Banca centrale europea: «Tutti devono rispettare l’indipendenza della Bce» che «non può e non intende finanziare i governi» sostiene Barroso, plaudendo alla decisione della Banca centrale europea di intervenire sui mercati secondari. Un’azione, afferma, dettata dal fatto che la Bce «ha il dovere di ripristinare l’integrità della politica monetaria» e «necessaria» quando «i canali monetari non funzionano propriamente».