Per il film su MAOMETTO. Prese d’assalto le sede diplomatiche occidentali a Khartoum. Proteste anche in Libano, Siria, Yemen e India.
Dopo aver preso il via in Egitto e in Libia, le proteste per il film su Maometto, ritenuto blasfemo dalla comunità islamica, si sono diffuse in tutta il mondo musulmani. Prendendo di mira anche le sedi diplomatiche dei paesi dell’Ue.
CORTEO «SIMBOLICO» IN EGITTO – In Egitto, i Fratelli Musulmani hanno revocato il loro appello a manifestare in tutto il Paese contro il film anti-islam affermando che organizzeranno soltanto un corteo «simbolico» al Cairo. «Alla luce degli avvenimenti degli ultimi due giorni, la confraternita ha deciso di partecipare esclusivamente a una manifestazione simbolica a piazza Tahrir», ha dichiarato il segretario generale del più importante movimento politico d’Egitto, Mahmoud Hussein, in un comunicato. In Sudan, i manifestanti hanno preso d’assalto l’ambasciata britannica a Khartoum, mentre hanno sfondato il cordone posto davanti all’ambasciata tedesca: le forze di sicurezza locali stanno rispondendo con il lancio di lacrimogeni.
BRUCIATO UN FAST FOOD IN LIBANO – Anche in Yemen non si placano le proteste, migliaia di manifestanti si sono recati in corteo contro le ambasciate occidentali. In Libano trecento fondamentalisti hanno bruciato un fast food della catena Usa Kentucky Fried Chicken a Tripoli, nella martoriata Siria si registra un sit-in a Damasco: scontri anche nel Kashmir indiano e in Afghanistan. Pure in Europa sono state rafforzate le misure di sicurezza intorno alle sedi diplomatiche donegani: vicino al consolato Usa di Milano vi sono diverse camionette di polizia e carabinieri
Tutti gli aggiornamenti:
14.48 Illeso lo staff dell’ambasciata tedesca – Tutto lo staff dell’ambasciata tedesca a Khartoum è illeso dopo l’irruzione della folla di manifestanti nella rappresentanza diplomatica. Lo ha reso noto il ministero degli Esteri tedesco.
14.26 Fiamme nell’ambasciata tedesca a Khartum – La folla ha ammainato la bandiera tedesca e al suo posto ha issato un vessillo islamico. E’ stato anche rimosso l’emblema della repubblica tedesca e la folla ha appiccato un incendio davanti all’ingresso principale della rappresentanza diplomatica.
14.22 Irruzione nell’ambasciata tedesca a Khartum – Manifestanti hanno fatto irruzione nella sede dell’ambasciata tedesca a Khartum e vi hanno issato la bandiera islamista. Lo riferiscono testimoni. Attaccata anche l’ambasciata britannica. Sul posto è intervenuta la polizia che ha cercato di allontanare circa 5.000 manifestanti con il lancio di lacrimogeni.
14.05 Sudan, tensione davanti ambasciate Gb e Germania – La polizia sudanese è stata costretta a intervenire per disperdere una folla di persone che manifestavano minacciosamente davanti alle ambasciate di Gran Bretagna e Germania a Khartoum. Le forze dell’ordine hanno sparato candelotti lacrimogeni per fronteggiare una folla di circa 5 mila dimostranti che protestavano contro la diffusione del film blasfemo su Maometto. I manifestanti hanno risposto lanciato pietre contro i poliziotti e all’indirizzo delle due ambasciate che si trovano una accanto all’altra nella capitale sudanese. Gruppi di facinorosi stanno cercando di forzare i cancelli delle sedi diplomatiche.
13.30 Il Papa in Libano: “Fondamentalismo falsifica religioni” – “Vengo in Medio Oriente come pellegrino di pace”, con queste parole Benedetto XVI si è presentato in Libano. Il Papa ha avvertito che “il fondamentalismo è sempre una falsificazione delle religioni” e ha auspicato che dal positivo “grido di libertà” della Primavera araba scaturisca un clima di tolleranza. “La Primavera araba è certo una cosa positiva che esprime desideri di democrazia, libertà e anche desideri di affermazione dell’identità araba ed esprime il grido di gran parte della gioventù culturalmente più formata”, ha osservato il Papa. “C’è sempre il pericolo”, ha però aggiunto, “che nasca l’odio, per questo dobbiamo fare tutto il possibile perché la libertà vada nella giusta direzione”.
12.20 Morsi: “Inaccettabili attacchi alle ambasciate” – Per l’Egitto gli assalti alle
ambasciate o ai consolati sono “sono assolutamente inaccettabili” e “abbiamo l’obbligo di difendere missioni diplomatiche e turisti”. Lo ha garantito il presidente egiziano Mohamed Morsi dal Quirinale (GUARDA IL VIDEO). E ha aggiunto: “L’Islam rispetta le religioni altrui e la realizzazione di ogni libertà, anche la libertà del credo perché non vi può essere costrizione di religione”. “Ci aspettiamo che tutti, Usa compresi, siano contro tali tentativi perniciosi di provocazione”.
12.05 Napolitano: “No al terrorismo ma quel film è un’offesa” – Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha definito un’ “offesa a qualsiasi credo religioso” quel film che ha scatenato le proteste a Bengasi culminate nella morte dell’ambasciatore Stevens. Occorre, ha detto al termine dell’incontro con il presidente egiziano Morsi, ampliare la cooperazione “per sbarazzare il campo dai pericoli di risposte terroristiche irrazionali anche a fenomeni deprecabili che suonano a offesa a qualsiasi credo religioso”.
11.50 Oltre 250 medicati al Cairo – Sono circa 250 le persone che hanno ricevuto cure mediche in seguito agli scontri scoppiati il 13 settembre nei pressi dell’ambasciata Usa al Cairo. Il Ministero della Sanità egiziano ha mantenuto il bilancio tra contusi e intossicati da gas lacrimogeni a 224 mentre fonti della sicurezza hanno reso noto che sono 31 fra agenti e ufficiali di polizia, coloro cha hanno ricevuto assistenza medica in seguito ai tafferugli, che sono proseguiti nella nottata.
11.30 Film blasfemo, Erdogan: “Una provocazione” – Il film blasfemo su Maometto che ha scatenato un’ondata di proteste nel mondo islamico è una “provocazione” ma non deve essere usata come pretesto per le violenze: è il commento del premier turco Recep Tayyip Erdogan, intervenuto dalla località di Yalta, sul Mar Nero.
10.50 Film blasfemo, Fratelli musulmani: “Usa non responsabili” – Gli Stati Uniti non sono responsabili del film blafemo contro l’Islam che ha innescato una serie di violente e sanguinose proteste nei paesi di fede musulmana. E’ quanto si legge in una lettera scritta dal vice capo dei Fratelli Musulmani, Khairat el-Shater, al New York Times. Per l’esponente del maggior partito in Egitto, gli egiziani hanno il diritto di protestare contro il filmato diffuso su internet, ma l’attacco all’ambasciata Usa del Cairo è stata un atto “fuori legge”.
9.30 Chiuso aeroporto di Bengasi – Le autorità libiche hanno chiuso per motivi di sicurezza l’aeroporto di Bengasi, la seconda città del Paese teatro martedì notte dell’attacco al consolato Usa. “Da giovedì sera abbiamo ricevuto l’ordine di sospendere immediatamente tutti i voli”, ha riferito una fonte dello scalo.
9.12 Tra le vittime di Bengasi due ex Navy Seals – C’erano due ex Navy Seals con esperienze in Iraq e Afghanistan tra i quattro americani uccisi nell’attacco al consolato Usa di Bengasi. Il Dipartimento di Stato americano li ha identificati come Tyrone Woods e Glen Doherty, spiegando che sono deceduti nel tentativo di proteggere i diplomatici della rappresentanza. In precedenza erano stati identificati solo l’ambasciatore a Tripoli, Chris Stevens, e Sean Smith, un agente dei servizi segreti. Non è stato precisato quale fosse il ruolo dei due ex membri dei Navy Seals, le forze speciali d’elite della Marina Usa che tra l’altro furono protagoniste del blitz di Abbottabad in cui fu ucciso Osama bin Laden.
8.30 Obama ringrazia il leder dello Yemen – Il presidente americano Barack Obama ha telefonato al collega yemenita, Abd-Rabbu Mansour Hadi, per ringraziarlo di aver condannato l’assalto all’ambasciata Usa a Sanaa e per aver avviato un’inchiesta sull’accaduto. La Casa Bianca ha reso noto che Obama lo ha chiamato dopo una giornata di tensioni attorno alla rappresentanza diplomatica in Yemen, in cui la polizia ha ucciso quattro manifestanti.
8.00 Manifestazioni in Iran – Si svolgeranno in tutto l’Iran manifestazioni di protesta contro il film ‘blasfemo’ sulla vita del profeta Maometto, che ha già provocato disordini e vittime in veri paesi musulmani. Secondo l’agenzia ufficiale Irna, le proteste sono state organizzate dal Consiglio di cooperazione per la propaganda islamica, che ha invitato la popolazione a scendere in piazza contro gli Stati Uniti e contro Israele. Le manifestazioni, a Teheran e nelle principali città del paese, prenderanno il via dopo la preghiera islamica del venerdì.
7.00 Scontri al Cairo – Sono proseguiti in nottata gli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine nella zona adiacente l’ambasciata Usa al Cairo, soprattutto nella strada che dal compound diplomatico porta a piazza Tahrir. I manifestanti hanno lanciato sassi e pietre ai quali le forze dell’ordine hanno risposto con lancio di lacrimogeni.