Nella 3.a giornata gli azzurri battono il Parma 3-1 con Cavani, Pandev e Insigne. Stesso risultato, a Genova, per i bianconeri che erano sotto di un gol. I blucerchiati espugnano Pescara. Vince la Fiorentina. Incredibile Roma: da 2-0 a 2-3 col Bologna. Dopo la sconfitta di sabato contro l’Atalanta, la seconda di fila in casa in campionato, l’ad rossonero incontra il tecnico. In vista della sfida di Champions contro l’Anderlecht certo il recupero di Montolivo. Ambrosini ok dopo la sostituzione. A Torino vittoria sui granata con le reti di Milito e Cassano. Tattica e valori individuali
ROMA – Come in un vecchio film della Roma di Zeman. Dominio per 70’, con gol di Florenzi (7’) e Lamela (15’) più altri sfiorati (deviazione di Agliardi sul palo dopo colpo di testa di Totti, Tachtsidis che sfiora il 3-0 da fuori area) e poi il crollo verticale. Il pareggio del Bologna in sessanta secondi tra il 27’ e il 28’ della ripresa – Gilardino di testa su errore di Piris e Diamanti di piede su errore bis di Piris – e poi sorpasso di Gilardino all’ultimo minuto dopo un tragicomico scontro tra Stekelenburg e Burdisso che lasciano la palla al centravanti bolognese davanti alla porta vuota.
SEGNALE D’ALLARME – Un modo assurdo e crudele di buttare via i punti che erano stati conquistati a Milano contro l’Inter. Un campanello di allarme per il futuro, perché improvvisamente si è rivista la squadra che può fare impazzire prima di gioia e poi di dolore i tifosi giallorossi. Ma forse ne è rimasto sorpreso lo stesso Zeman, che, magari, sperava di non rivedere di più certi spettacoli: «Abbiamo fatto bene nel primo tempo e poi non siamo stati più aggressivi. I tre gol sono nati tutti da errori nostri: sul primo eravamo in tre contro uno, sul secondo non abbiamo attaccato né la palla né lo spazio, sul terzo c’è stato un autoscontro». E ora, da Juve, Napoli e soprattutto Lazio, i punti di distacco in classifica sono già cinque. Cinque come i gol subiti nelle due partite casalinghe contro Catania e Bologna.
L’asse Milano-Torino si è spezzato. Colpa del Milan, in attesa dell’Inter. Resta la Juventus che ha rischiato grosso a Genova ma che, caparbia, ha ribaltato lo 0-1 firmato da Immobile per i rossoblù, con i gol di Giaccherini, Vucinic e Asamoah. Lazio a parte, il Napoli si conferma grande, grandissima interprete di un ruolo da protagonista. Pandev o Insigne? Goleador entrambi insieme a Cavani. Tuttavia l’avvio di questo campionato presenta situazioni nuove, rompe la monotonia delle ultime stagioni e soprattutto riporta sulla ribalta più importante dell’alta classifica, piazze non più abituate a quote asfissianti. Sampdoria e Fiorentina rappresentano le più belle storie della nuova serie A. La vittoria dei blucerchiati a Pescara, la seconda in trasferta, certifica il buon lavoro di Ciro Ferrara, mentre al Franchi se Jovetic è l’assoluto trascinatore dei viola contro il Catania, il gol di Toni è un capitolo affascinante nella rinascita targata Montella.
Della Roma non si può non tessere le lodi e allo stesso tempo criticarne ferocemente l’atteggiamento. Spettacolare per due terzi di gara, incredibilmente disattenta e sprecona. Il Bologna frena l’entusiasmo giallorosso dopo essere stato sotto di due gol, espugnando l’Olimpico con una rete di Gilardino nel finale. Se Zeman non è sinonimo di vittoria certa, lo è sicuramente di un divertimento che non garantisce il successo.
Si attendeva l’Udinese nella sfida dalle sfumature cromatiche simili in quel di Siena. E per gli uomini di Guidolin c’è stata gloria solo sfiorata, svanita sul rigore trasformato da Ze Eduardo per il 2-2 finale. Il campionato è ancora all’inizio ma le gerarchie cominciano a delinearsi. Chi corre veloce ha l’obbligo di non distrarsi ma vive sereno, chi insegue con difficoltà deve trovare nuove soluzioni. La sensazione è che la battaglia sia diventata più combattuta, e non solo per lo scudetto.
MILANO – Dopo la sconfitta di sabato contro l’Atalanta, la seconda di fila in casa in campionato, l’ad del Milan Adriano Galliani intorno a mezzogiorno è arrivato a Milanello mentre la squadra si stava allenando in vista della prima partita di Champions League in programma martedì. Galliani si è fermato a pranzo con Massimiliano Allegri, che per la sfida contro l’Anderlecht recupera Riccardo Montolivo. Il centrocampista ha svolto l’intero allenamento con i compagni che ieri non hanno giocato contro l’Atalanta. Gli altri si sono dedicati a un lavoro defaticante, incluso Massimo Ambrosini che sembra aver già smaltito il colpo al piede a causa del quale sabato sera è stato sostituito.
Allegri comunque “non è in discussione, deve stare sereno”. A tranquillizzare l’allenatore del Milan ci pensa l’ad Galliani. “Dobbiamo pensare a recuperare gli infortunati e tornare a far risultato già in Champions – ha detto Galliani a Sky -. Il presidente Berlusconi mi ha chiesto di stare vicino alla squadra e tranquillizzarla in questo momento”.
TORINO – L’Inter da trasferta è implacabile: quattro partite tra preliminari di Europa League e campionato sono altrettante vittorie. L’ultima, a Torino contro i granata, è merito delle qualità dei singoli e delle qualità tattiche dell’allenatore. Milito sfrutta l’unica palla giocabile del primo tempo, peraltro un regalo di Gazzi. Cassano, entrato al 21’ della ripresa al posto di Sneijder, furioso per la sostituzione tanto da evitare Stramaccioni e la panchina, chiude i giochi sull’assist di Alvarez, anche lui subentrato in corsa per l’inconsistente Jonathan.
SINGOLI – L’Inter, all’inizio, si presenta con un difensore in più e un attaccante in meno, un 4-4-1-1 molto compatto in cui gli esterni si scambiano la posizione (Jonathan-Zanetti a destra, Nagatomo- Pereira a sinistra). Il Toro, anche contro i nerazzurri, insiste con il 4-2-4 ma per Ventura è difficile se gli esterni, Stevanovic e Santana, non saltano mai l’uomo e se in mezzo al campo Brighi non verticalizza e non crea gioco. L’Inter segna al primo affondo, un destro angolatissimo del Principe e poi controlla anche se Cambiasso, che arretra spesso all’altezza dei difensori non riesce a far ripartire l’azione e Guarin è più macchinoso del solito. Handanovic tiene sotto controllo la situazione e para tutto quello che c’è da parare: il sinistro di Ogbonna e il tentativo di autorete di Nagatomo, pressato da Bianchi.
EQUILIBRIO – Nella ripresa Stramaccioni toglie l’impacciato Jonathan e sistema Alvarez esterno sinistro con Nagatomo a destra e Pereira esterno basso. Una piccola rivoluzione all’insegna dell’equilibrio. Il Toro compie il massimo sforzo, che coincide con il doppio ingresso in campo di Cerci e Meggiorini. Handanovic compie un capolavoro deviando d’istinto il tiro a colpo sicuro di Bianchi, liberato dal cross di Meggiorini dopo una bella ripartenza di Santana. Cassano toglie l’Inter dall’affanno, regalandole una vittoria che allontana la sconfitta con la Roma e fa tornare il sorriso ai nerazzurri. Ora Stramaccioni, sino a qui perfetto in trasferta, dovrà conquistare San Siro: giovedì c’è il Rubin Kazan in Europa League e domenica il Siena. E’ l’occasione per la svolta casalinga.