L’agguato in strada. Colpi di arma da fuoco a Basiano contro uno dei titolari delle Officine meccaniche Biffi di Cambiago, nel Milanese.
BASIANO – L’hanno seguito, affiancato, hanno crivellato la sua auto di colpi e sono fuggiti. Un imprenditore di 75 anni è stato gambizzato martedì mattina lungo una strada provinciale nelle campagne, a poche centinaia di metri dal casello autostradale di Cavenago-Cambiago, lungo l’A4. E’ accaduto tutto in pochi istanti, qualche minuto prima delle otto: la Mercedes condotta dal 75enne Giovanni Bizzi, uno dei titolari dell’Officina meccanica «Fratelli Biffi» di Cambiago (in liquidazione da maggio di quest’anno), stava viaggiando verso est quando un’altra auto – o forse un camion – si è affiancata e qualcuno ha sparato almeno sei colpi contro la vittima. Poi l’auto è sgommata via. L’aggressore ha mirato alla portiera, nessun colpo contro il finestrino, ma la sparatoria è proseguita per diverse decine di metri e sull’asfalto è rimasta una lunga scia di bossoli.
NON E’ GRAVE – L’imprenditore è ora ricoverato in ospedale, le sue condizioni non sono gravi anche se il dottore arrivato sull’auto medica ha dovuto medicarlo e stabilizzarlo subito prima di permettere il trasporto in Pronto soccorso. I sanitari del 118 parlano di una ferita lieve al polpaccio con foro di entrata e uscita ben visibili, che non hanno colpito punti vitali. Intanto i carabinieri di Vimercate e Monza stanno freneticamente cercando di scavare nella vita dell’uomo e di arrivare all’aggressore, sulla base delle poche informazioni che sono riusciti a raccogliere.
LE TESTIMONIANZE – Molte di queste sono state verificate subito dal colonnello Giuseppe Spina e dal Capitano Marco d’Aleo: un dipendente di una ditta lungo la strada ha infatti raccontato di aver visto un camion che tamponava un’auto. I due sarebbero scesi e avrebbero iniziato a discutere mentre tentavano una constatazione amichevole. Sempre secondo il testimone, l’auto sarebbe ripartita e il camionista avrebbe seguito l’automobilista e gli avrebbe sparato. Una testimonianza che i carabinieri hanno però scartato rapidamente. Le indagini si concentrano invece in queste ore sulla vita privata e professionale della vittima. Pressoché nulle le testimonianze: la strada provinciale è denominata Viale delle Industrie perché ai suoi lati sorgono numerosi capannoni, ma in quel tratto invece è circondata solo da campi, da boscaglia e la strada in discesa compie anche una curva a destra che riduce di molto la visibilità anche per altri automobilisti di passaggio.