PRIMA GIORNATA: CHELSEA-JUVENTUS. Sotto di due gol per la doppietta del brasiliano, i bianconeri reagiscono e colpiscono anche una traversa nel finale.
LONDRA – Stamford Bridge, 19 settembre 2012. I tifosi della Juventus si ricorderanno questa data, questa rimonta, da 0-2 a 2-2, nella residenza dei campioni d’Europa del Chelsea. Il rientro corroborante in Champions League, una prova da nuova Juventus, quella di Antonio Conte, che da quando si è insediato al timone della squadra di Andrea Agnelli ha perso solo una partita ufficiale, la finale di Coppa Italia con il Napoli. Anche quest’anno, come nel 2011, l’avvio “ufficiale” è positivo: quattro successi e un pareggio. Ma anche questo, nella notte londinese, più che un pareggio è una vittoria perché la Juve risale da uno 0-2 che potrebbe stendere chiunque. Prima Bonucci aiuta Oscar nel beffare Buffon, poi il giovane (e di eccezionale talento) brasiliano, troppo libero a centrocampo, si libera di Pirlo e fulmina il portierone con una conclusione mistica. In due minuti Madama, che ha mancato una palla gol con Marchisio, viene sbattuta giù, sul tappeto verde di Stamford Bridge.
LA REAZIONE – E invece no, e invece la Juventus, alla fine, esce con un risultato importante, con un pareggio fondamentale per la classifica, ma anche per la convinzione generale dei propri mezzi. Questo gruppo ha buona qualità, grande quantità, ma la sua forza è proprio nella tipicità contiana, quella rabbia, quel modo di intendere il calcio come attaccamento alla propria ideologia, come azzannamento delle gare finché queste non sono finite. Contro il Chelsea avviene proprio questo: Vidal segna alla fine del primo tempo, da zoppo per una botta alla caviglia appena subita; Quagliarella, sostituto del troppo morbido Giovinco, pareggia alla mezzora del secondo tempo e colpisce anche la parte superiore della traversa.
CONSAPEVOLEZZA – Aveva ragione il capitano Gigi Buffon. Non si tratta solo di risultati, ma di come si sta in campo e soprattutto di come si esce dal campo. Con una grande difesa (alla fine i due gol sono venuti da una deviazione e da un’invenzione) e con la capacità di reagire, la Juve esce ottima e abbondante dal confronto con il Chelsea. Soprattutto per la consapevolezza dei propri mezzi.
Roberto Perrone