VENEZUELA. Lo sfidante ha ammesso la sconfitta e si è congratulato. Affluenza oltre l’80%. Il discorso: sarò un presidente migliore.
CARACAS – Hugo Chavez è stato eletto per la quarta volta di fila presidente del Venezuela. Se le condizioni di salute glielo permetteranno potrà governare fino al 2019, portando il suo ciclo ad un ventennio consecutivo al potere. Ha sconfitto ieri l’avversario Henrique Capriles, candidato unico dell’opposizione, per un distacco che i dati parziali valutano in una decina di punti: 54,5 contro il 45 per cento.
IL VOTO – È stata l’elezione presidenziale con la più vistosa affluenza alle urne, oltre l’80 per cento, a testimonianza di una battaglia serrata. L’opposizione mette a segno il miglior risultato dell’era Chavez (nel 2006 aveva perso con un distacco di 26 punti), ma è una sconfitta che brucia. Da giorni, sondaggi e osservatori assegnavano a Capriles buone speranze di vittoria, oppure una sconfitta di misura.
LA VITTORIA DI CHAVEZ – Invece, per le condizioni in cui si svolge (inflazione, crisi energetica, violenza fuori controllo), quella di Chavez è una vittoria oltre ogni previsione, sulla quale ha certamente influito l’aspetto umano. Fino a poche settimane fa, dopo due operazioni e vari cicli di chemioterapia, il leader venezuelano sembrava fuori gioco per un grave tumore. Nella retta finale della campagna è invece riapparso con la verve di sempre, anche se il mistero sulla malattia non è ancora stato svelato. Il recupero dell’astensionismo tra i ceti popolari, beneficiati dalle sue politiche assistenzialiste, è probabilmente all’origine del voto a Chavez superiore al previsto.
CALMA – Contraddicendo gli abituali allarmi, che si ripetono ad ogni voto in Venezuela, tutto si è svolto ieri nella calma più assoluta. I venezuelani hanno aspettato pazientemente sotto il sole il loro turno per votare, e non ci sono stati incidenti né durante la giornata, né dopo la proclamazione della vittoria di Chavez. Henrique Capriles ha ammesso la sconfitta, rivendicando però il gran balzo in avanti compiuto dallo schieramento che lo ha appoggiato. Si vedrà ora se svolgerà il ruolo di leader dell’opposizione a Chavez.
LA FESTA E IL DISCORSO – Nella notte di Caracas è esplosa la festa dei sostenitori del governo e della Revolucion bolivariana. Chavez ha convocato i suoi al palazzo presidenziale di Miraflores, parlando alla folla dal cosiddetto «balcon del pueblo». Un discorso pacato per una volta, con ringraziamenti all’opposizione per aver riconosciuto subito il risultato. «Estendo queste mani e il mio cuore perché siamo tutti fratelli. Vi invito al dialogo, al dibattito e al lavoro insieme in nome del Venezuela bolivariano». Chavez ha infine promesso che nei prossimi anni sarà un presidente migliore.