IL CONSIGLIO FEDERALE DELLA LEGA NORD. La decisione: un unico «election-day» dopo aver approvato la legge elettorale regionale e quella di bilancio entro Natale.
MILANO – «Un unico election-day ad aprile», per le politiche e le regionali, dopo aver approvato la legge elettorale regionale e quella di bilancio «entro Natale». È la decisione del Consiglio federale della Lega Nord, riunito nella sede milanese di via Bellerio per discutere dell’intesa raggiunta a Roma giovedì con il Pdl sul destino della giunta guidata da Roberto Formigoni in Regione Lombardia. Alla riunione, presente anche Umberto Bossi.
IL CASO LOMBARDIA – Il «caso Lombardia» è stato al centro del Consiglio federale. La decisione: tutti i consiglieri regionali lombardi che venissero rinviati a giudizio devono dimettersi dal loro mandato «immediatamente». Due le posizioni che erano in contrasto: quella del segretario Roberto Maroni che ha raggiunto l’intesa con Angelino Alfano e Formigoni per l’azzeramento della vecchia giunta e la formazione di una nuova squadra con il compito principale di approvare una nuova legge elettorale per tornare al voto. L’altra è quella dell’europarlamentare e segretaio lombardo Matteo Salvini, che chiede di staccare la spina e costringere Formigoni a dare le dimissioni per tornare subito al voto e per prendere le distanze dal Pdl dopo l’arresto dell’assessore regionale alla Casa, Domenico Zambetti per concorso esterno in associazione mafiosa.
«GIUNTA A TEMPO» – No a una Giunta «a tempo». Il governatore lombardo, Roberto Formigoni è «pregiudizialmente» contrario a far durare solo qualche mese e non fino alla fine della legislatura la Giunta regionale. «Certamente – ha affermato – le giunte nascono per eseguire un programma e questo vale per tutta la legislatura». E un eventuale appoggio esterno della Lega? è che sarebbe «sbagliato» e infatti non lo accetterebbe.
FORMIGONI VS PISAPIA – «Una gravissima caduta di stile», così il presidente della Lombardia ha definito l’invito che gli ha rivolto il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, a dimettersi. E ha aggiunto: «Dovrebbe prima fare pulizia a casa propria e poi occuparsi degli altri». «Chi si impanca a giudice degli altri – ha aggiunto – dovrebbe essere perfettamente limpido e non è così».