Bloccato dai carabinieri il contabile del ministero scomparso a febbraio. Luigi Germani era a bordo di un furgone a noleggio, con un documento falso, e cercava di scappare in Svizzera.
MILANO – A febbraio aveva fatto perdere le sue tracce dopo essersi impossessato di 5 milioni di euro. Lo hanno trovato su un furgone a noleggio, con un documento falso, mentre cercava di scappare in Svizzera. I Carabinieri del Reparto Operativo Tutela Patrimonio Culturale, del Nucleo TPC di Monza e del Nucleo Radiomobile di Milano hanno arrestato mercoledì Luigi Germani, funzionario della Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggisti del Lazio, addetto alla contabilità e appalti. Il contabile del Ministero è accusato di aver sottratto la somma, falsificando mandati di pagamento, aggirando il sistema telematico di gestione del denaro del Ministero, per poi far transitare il denaro su conti correnti bancari intestati a società di comodo su cui sono ancora in corso accertamenti.
TENTATA FUGA IN SVIZZERA – Le indagini, svolte dal Reparto Operativo TPC e coordinate dalla Procura della Repubblica di Milano, hanno consentito di accertare, mediante servizi di osservazione e pedinamento delle persone che in qualche modo avrebbero potuto favorire Germani, che questi era in procinto di lasciare definitivamente il Paese per recarsi in Svizzera, da dove poi sarebbe ripartito per altre destinazioni. In particolare i militari hanno cominciato a pedinare un 70enne torinese, Leonardo Vassallo, sicuramente in contatto con Germani. Così hanno seguito un furgone di una nota ditta di noleggio, guidato da Vassallo, l’hanno fermato e hanno scoperto che a bordo c’era il ricercato.
DOCUMENTO FALSO – Germani ha invano tentato di sviare i carabinieri, esibendo un documento d’identità risultato falso. Contestualmente i carabinieri hanno bloccato anche Vassallo, risultato essere l’amministratore unico di una delle società incriminate. Pure lui è stato sottoposto a fermo. A seguito di perquisizione personale sono state rinvenute, nella disponibilità di Germani, banconote svizzere e circa 2.500 euro in contanti. I fermati, dopo le formalità di rito, sono stati tradotti presso la Casa Circondariale di Milano San Vittore, a disposizione della Procura della Repubblica di Milano.