Per il disastro nel golfo del messico del 2010. La compagnia petrolifera è anche colpevole per aver mentito sulla quantità di petrolio che stava fuoriuscendo.
La compagnia petrolifera British Petroleum pagherà una multa tra i tre e i cinque miliardi di dollari, per la fuoriuscita di petrolio del 2010 nel Golfo del Messico. L’ufficialità arriverà giovedì in serata dal Dipartimento di Giustizia americano.
LA MENZOGNA – È quanto riferisce una fonte che ha parlato in condizioni di anonimato perché non autorizzata a riferire. La fonte ha inoltre spiegato che la Bp sarà dichiarata colpevole per aver mentito al Congresso Usa sulla quantità di petrolio che stava fuoriuscendo dalla piattaforma, esplosa nell’aprile del 2010. Si chiude, quindi, per ora il procedimento relativo alle accuse penali per il disastro della Deepwater Horizon, una piattaforma petrolifera che si trovava a 26 miglia dalle coste della Louisiana.
IL PRECEDENTE – Secondo la Bbc si tratta della cifra più alta mai pagata negli Usa per una simile penale: il precedente record era legato a un altro dramma petrolifero. Nel 1989 la petroliera Exxon Valdez si arenò lungo le coste dell’Alaska perdendo 42 milioni di barili: la compagnia (Exxon) fu sanzionata per 1 miliardo di dollari (1,8 miliardi ai valori attuali).
MILIONI DI BARILI – Il canale britannico spiega anche che l’accordo tra la Bp e il Dipartimento di Giustizia americano nell’ambito del procedimento penale prevede una dichiarazione di colpevolezza da parte del colosso petrolifero. La conferma è attesa per giovedì in serata. Nel disastro della Deepwater Horizon, oltre alle 11 vittime, l’ambiente subì uno choc micidiale: milioni di barili di greggio furono riversati nel Golfo del Messico per oltre 87 giorni. Dalle indagini, emerse che l’allarme anti fuga di petrolio era stato disattivato mesi prima.
DUE ACCUSATI DI OMICIDIO – Inoltre, due persone, si suppone due dirigenti della compagnia petrolifera BP dovranno rispondere dell’accusa di omicidio colposo per la morte delle 11 persone uccise dall’esplosione. L’ex amministratore delegato, Tony Hayward, si era dimesso a tre mesi di distanza dall’incidente.
LE POSIZIONI ANCORA APERTE – Rimane ancora aperta la posizione dei soccorritori che, nei mesi successivi agli eventi, accusarono malori forse legati all’inalazione di sostanze tossiche. Inoltre, il governo statunitense e gli avvocati di parte civile hanno citato in giudizio anche Transocean, proprietaria della piattaforma, e il gruppo Halliburton. Queste decisioni dovrebbero arrivare in gennaio. Intanto, la stessa Bp ha fatto causa a Transocean chiedendo danni per 40 miliardi di dollari.