POLITICHE 2013 – Il presidente precisa: «Possono coinvolgerlo solo dopo». Il capo dello Stato: «Il premier è senatore a vita, a volte qualcuno lo dimentica».
«Mario Monti «è senatore a vita: non si può candidare al Parlamento perché è già parlamentare. Non è un particolare da poco, anche se qualche vota lo si dimentica». Giorgio Napolitano risponde alle domande dei giornalisti sulla posizione del premier spinto da alcuni a candidarsi e sollecitato a mantenere una posizione di neutralità da altri, e, in punta di Costituzione, puntualizza che innanzitutto l’attuale premier non si può candidare per un seggio parlamentare, essendo già senatore a vita. Per il Capo dello Stato, tra l’altro, «sicuramente in campagna elettorale» sarebbe preferibile preservare una condizione di terzietà per il presidente del Consiglio. Discorso diverso, invece, per quanto riguarda la situazione dopo il voto.
DOPO IL VOTO – Giorgio Napolitano rispondendo ai giornalisti all’ambasciata italiana a Parigi ha spiegato anche quale potrebbe essere il ruolo dell’attuale premier. «Dopo le elezioni nel suo studio a palazzo Giustiniani potrà ricevere chiunque volesse potrà chiedergli un contributo, un parere, un impegno», ha detto il capo dello Stato spiegando che «quando il mio successore farà le consultazioni, quella è la sede in cui ognuno può esprimere la preferenza sul conferimento dell’incarico di formare il governo».
LA LISTA MONTI – Quanto a una lista Monti, il capo dello Stato osserva: «non so che senso avrebbe, perché una lista per Monti è pur sempre una lista che presenta candidati al Parlamento. Bisogna vedere quale sarà il suo peso e poi concorerrà come tutti gli altri alle consultazioni dalle quali uscirà l’incarico per la guida del governo». E poi conclude l’argomento: «Bisognerà vedere che specie di governo si farà – aggiunge il Presidente Napolitano – quali saranno i risultati del voto, altrimenti facciamo tutte ipotesi campate in aria».
ACCORDO PRODUTTIVITA’ – Infine Napolitano ha commentato l’accordo sulla produttività siglato da tutte le sigle sindacali eccetto la Cgil: «È comunque un fatto importante». Ma «mi auguro che ci sia un riavvicinamento perché è importante che non manchi il contributo della Cgil». L’accordo sulla produttività siglato da tutte le parti sociali, esclusa la Cgil, «è comunque un fatto importante», come «importante è che la posta è sempre aperta», ha affermato Napolitano conversando con i giornalisti all’ambasciata d’Italia a Parigi. «Mi auguro che ci sia un riavvicinamento perchè è importante che non manchi il contributo della Cgil», ha detto ancora il presidente, aggiungendo: «Vedremo gli sviluppi. Ma il governo ha tenuto a chiarire che non si è abbassata nessuna saracinesca».