Alle 19 vertice d’emergenza tra il leader del partito democratico e casini. Il Pdl non vota il decreto Sviluppo dopo le parole di Passera contro il ritorno in campo di Berlusconi.
Aria di crisi per il governo Monti. La goccia che fa traboccare il vaso sono le dichiarazioni del ministro dello Sviluppo, Corrado Passera, che critica in tv il ritorno di Silvio Berlusconi.
Risultato: al Senato il Pdl non vota il decreto Sviluppo-bis (pur non facendo mancare il numero legale: il dl passa ma Monti ottiene solo 127 sì).
«Il gesto del Pdl è irresponsabile. Se insistono, Napolitano troverà la strada» interviene il segretario del Partito Democratico Pier Luigi Bersani, lasciando intendere che la crisi è più che un’ipotesi. «Sono ore decisive per il Paese» scrive su Twitter il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini.
Che, questa sera alle 19, vedrà Bersani per un vertice d’emergenza sulla situazione. L’Udc e il Pd, insieme con il Pdl, sono i partiti che hanno appoggiato finora il governo Monti.
SPREAD – In questa cornice lo spread sale a 330 punti e la Borsa è in netto ribasso. Attesa anche per l’ esito del Consiglio dei ministri in corso, che discute, tra l’altro, il delicato decreto legislativo sulla incandidabilità dei condannati.
SCHIFANI – «Auspico, in un momento così delicato per la vita del Paese, che si possano trovare punti di intesa che favoriscano una fine della legislatura con la massima condivisione» afferma in Aula il presidente del Senato, Renato Schifani.
PASSERA – Ma cosa ha detto esattamente Corrado Passera, ospite di «Agorà» su Raitre, facendo infuriare il Pdl? «Non posso entrare nelle dinamiche dei singoli partiti ma come Italia dobbiamo dare la sensazione che il Paese va avanti. Tutto ciò che può fare immaginare al resto del mondo, ai nostri partner, che si torna indietro non è bene per l’Italia» è la frase pronunciata dal ministro dello Sviluppo sulla possibile ricandidatura a premier, per la sesta volta, di Silvio Berlusconi alle politiche.
BERLUSCONI E IL «BARATRO» – In una nota della tarda serata di mercoledì l’ex premier aveva addotto come motivazione della sua ridiscesa in campo «il baratro» nel quale l’Italia si trova dopo un anno di politica di rigore del governo di Mario Monti.
«È una rappresentazione molto poco obiettiva… Molte delle cose citate vengono da 10 anni di cattiva gestione del Paese – ha ribattuto -. Tutti sappiamo che un anno fa il Paese era vicinissimo a scivolare verso la situazione greca che avrebbe potuto comportare una perdita di sovranità. Venivano ad amministrarci da fuori, avrebbero tagliato servizi indispensabili come salute scuola, stipendi e pensioni».
Berlusconi ha governato nell’ultimo decennio dal 2001 al 2006 e poi dal 2008 fino allo scorso anno quando, con lo spread a 570 punti, è stato costretto a dimettersi.
LA POLEMICA – «Guardiamo dove eravamo dieci anni fa: al 100% nel rapporto tra debito e Pil e siamo a oltre 120, abbiamo buttato via il beneficio dell’euro, delle privatizzazioni, abbiamo smesso di investire e ridotto il risparmio, e vi è un disagio sul fronte occupazione che è anche peggio di quello che appare» ha aggiunto Passera pur aggiungendo che si tratta di “responsabilità” molto diffuse, non solo di chi governa».
Sul possibile impegno in politica, l’ex banchiere chiamato nel governo tecnico si è limitato a dire «cominciamo a vedere se si può continuare questo lavoro e poi vedremo».