Si ipotizzano i reati di corruzione e concussione commessi da direttori di case di cura. Persone di fiducia di politici mediavano tra le cliniche private e gli enti locali. Tra gli indagati anche il senatore Tomassini.
Carlo Lucchina (Imagoeconomica) |
MILANO – Il direttore generale Sanità della Lombardia Carlo Lucchina risulta indagato, con altri, nell’indagine sulle convenzioni concesse dalla Regione ad alcune cliniche private. Tra gli indagati anche Antonio Tomassini (Pdl), presidente della Commissione Sanità del Senato. La Guardia ha effettuato una serie di perquisizioni nell’abitazione di Lucchina e negli uffici della Regione Lombardia. I reati ipotizzati nei confronti dei diversi indagati sono, a vario titolo, concussione e corruzione. Perquisite anche le sedi di alcune cliniche convenzionate in provincia di Varese: secondo i pm, avrebbero versato tangenti per ottenere convenzioni con la Regione Lombardia per l’attività sanitaria.
LE CLINICHE – Le indagini hanno preso le mosse dal dissesto del gruppo dei fratelli Polita, imprenditori varesini della sanità. Il pm Agostino Abate (titolare dell’inchiesta che ha portato ai provvedimenti di martedì) già si occupava dell’indagine sul fallimento di alcune società dei Polita, in particolare della vicenda dell’acquisto della clinica privata «La Quiete». L’ultima società dei Polita dichiarata fallita è l’Ansafin, proprietaria di un albergo costruito prima dei mondiali di ciclismo, di un capannone industriale a Induno Olona e degli immobili dove si trova la clinica privata «La Quiete». All’inaugurazione dell’albergo di Capolago, realizzato per i mondiali di ciclismo, presenziò anche il senatore Antonio Tomassini.
I CONSULENTI – I provvedimenti emessi dalla Procura di Varese – spiegano i finanzieri – sono destinati a consulenti e persone di fiducia di riferimento di politici che intermediavano tra le cliniche private e gli enti locali, amministratori di fatto delle cliniche interessate e i vertici della sanità lombarda. Le indagini scaturiscono, spiega la Guardia di Finanza, da inchieste già in corso per i reati di bancarotta fraudolenta continuata, falso, truffa ai danni dello Stato, che vedono al centro un gruppo di aziende, operanti nel settore della sanità, alberghiero ed immobiliare che avevano compiuto operazioni societarie e finanziarie concatenate per sottrarsi ai debiti nei confronti di terzi. Ora sono emersi ulteriori elementi relativi a «gravi fatti di corruzione e concussione connessi alla concessione di convenzioni ed autorizzazioni».