Previdenza. La replica dell’Istituto: nessuna novità. A maggio l’ente previdenziale aveva parlato di 390mila interessati.
Il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, «non è stato informato» su eventuali nuovi esodati (le persone che a causa dell’ultima riforma delle pensioni e di accordi aziendali avvenuti prima della stessa rischiano di rimanere senza stipendio e senza pensione), così come pubblicato oggi dal quotidiano «Il Messaggero». Il quotidiano ha sostenuto che, secondo alcuni calcoli dell’Inps, oltre ai 140 mila salvaguardati dal governo rispetto alle nuove regole della riforma Fornero, ci sarebbero altri 150 mila esodati per i quali cercare una soluzione. «È una fonte Inps, dovete chiedere all’Inps – ha detto Fornero – visto che ci sono conti dei quali il ministro ancora una volta non viene informato».
REPLICA – Pronta la replica del direttore generale dell’Inps, Mauro Nori che spiega come l’Istituto previdenziale «non ha effettuato ulteriori elaborazioni statistiche» sui lavoratori esodati «che non siano quelle già note» ai ministeri del Lavoro e dell’Economia. A maggio l’Inps aveva inviato una lettera al ministero nella quale si calcolava in 390 mila il totale dei lavoratori che, avendo perso o lasciato il lavoro, con la riforma Fornero si sarebbe potuto trovare per un periodo senza stipendio e senza pensione. «Per conto mio – ha detto Fornero – abbiamo salvaguardato 140 mila persone».
LETTERE – L’Inps dovrebbe mandare nei prossimi giorni le prime lettere di salvaguardia alle persone che rientrano nel decreto sui primi 65 mila salvaguardati. Dopo questi, è previsto che si lavorino le domande per il decreto appena pubblicato in Gazzetta ufficiale, che prevede altri 55 mila salvaguardati. Oltre questi, ci sono 10 mila posti per gli esodati della riforma Sacconi e 10 mila per i quali sono stati inseriti fondi nella legge di stabilità. Per questi 140 mila esodati da salvaguardare sono previsti nel complesso 9,3 miliardi.