CRIMINALITA’ ORGANIZZATA. Duro colpo della Dia ai danni della ‘ndrina dei Gallico. Il gip D’Alessandro: facevano affari illeciti nella Capitale, con intestazione fittizia di beni in zone di pregio.
ROMA – Nuovo colpo alla cupola di camorra e ‘ndrangheta che, secondo la Guardia di Finanza, controlla gli affari illeciti della criminalità organizzata a Roma. Almeno due arresti e sequestri di beni – immobili di prestigio, bar, ristoranti – per un valore di 20 milioni di euro sono stati effettuati dagli investigatori della Dia nella Capitale – in collaborazione con il Centro operativo Dia di Reggio Calabria – in esecuzione di ordinanze emesse dal gip del Tribunale di Roma Simonetta D’Alessandro nei confronti di alcuni esponenti della ‘ndrangheta da tempo radicatisi nell’Urbe, ritenuti responsabili di «trasferimento fraudolento di valori», aggravato dal metodo mafioso.
BLITZ E SOCIETA’ FITTIZIE – Le ordinanze di custodia cautelare in carcere eseguite nell’ambito del blitz riguardano alcuni esponenti legati alla ‘ndrina dei Gallico, originari della provincia di Reggio Calabria. Gli arrestati, grazie ad alcuni prestanome e società fittizie, erano riusciti a concludere – investendo ingenti capitali per conto della cosca di riferimento – una serie di importanti operazioni immobiliari e societarie soprattutto nel settore della ristorazione, impadronendosi di bar e ristoranti ubicati in zone di pregio della capitale. Il gip del Tribunale di Roma D’Alessandro ha accolto la richiesta di contestazione del reato (ex art. 12 quinquies legge 356/1992, aggravato dal metodo mafioso) che punisce l’intestazione fittizia di beni, per un valore di circa 20 milioni, ora sottoposti a sequestro preventivo.