L’INCHIESTA E LA POLEMICA. «L’Espresso»: «È titolare di 13 società, 4 coperte da segreto». La difesa di Vezzoli: «Vivevo lì, dove dovevo registrarle?».
Gli affari sudamericani di uno dei principali collaboratori di Beppe Grillo diventano oggetto di polemica politica. La alimenta il responsabile Enti locali del Partito democratico, già Ppresidente della Provincia di Venezia, Davide Zoggia: «Considerato ciò che si legge sulla stampa su società off shore, investimenti e strane operazioni finanziarie in paradisi fiscali, inseriti nella black list, sarebbe opportuno che Grillo chiarisca comprensibilmente e definitivamente cosa sa e come lo riguardino certe iniziative e in che modo siano compatibili con la trasparenza che tanto predica e con i principi sulla base di quali si presenta al paese e al Parlamento».
L’INCHIESTA – Ma veniamo ai fatti contestati dall’esponente dei democratici. L’autista di Grillo, Walter Vezzoli, 43 anni, amministra 13 società in Costa Rica. Quattro delle quali sono coperte dallo schermo giuridico della «sociedad anonima», istituto giuridico locale che equivale alla società per azioni e che in Costa Rica consente agli azionisti di non rendere nota la propria identità. Lo ha scoperto l’Espresso, che in un’inchiesta a firma Vittorio Malagutti, Andrea Palladino e Nello Trocchia, segnala che nei documenti societari compare più volte il nome di Nadereh Tadjik. Ovvero la cognata del comico a capo del Movimento 5 Stelle.
LA SOCIETÀ ECOLOGICA – Tra le società registrate a Santa Cruz, la più turistica delle province costaricane, una in particolare attira l’attenzione perché prospetta un progetto perfettamente in linea con gli ideali ambientalistici del movimento. Si tratta della Ecofeudo, un villaggio turistico extralusso con rifugi antiatomici, sistemi di riciclo di rifiuti e acqua. «Il resort di cui parla l’Espresso non esiste, non è mai esistito. Io andai a vedere 30 ettari di terreno e nelle mie intenzioni 15 dovevano essere edificati, ma non ho comprato neanche un metro», è questa la spiegazione di Vezzoli, che in un’intervista rilasciata al Fatto Quotidiano aggiunge: «Il mio sogno era quello di creare 30 abitazioni autosufficienti dal punto di vista energetico, solo che non ho mai trovato gli investitori e quindi il villaggio è rimasto sulle scartoffie di società aperte e chiuse». Sulla segretezza delle registrazioni societarie, invece spiega: «I giornali oggi mi indicano come l’uomo delle società anonime all’estero, ma io all’estero vivevo. In Costa Rica è cresciuto mio figlio, io ero il proprietario di una discoteca: dove avrei dovuto registrare le società? A parte che non ho un centesimo, ma non c’era niente da scudare. Perché lì lavoravo e avevo progetti». Quanto alla sigla dell’Armonia Parvin, che porta il nome di battesimo della moglie di Grillo, «quella che viene additata come una fantomatica società e forse riconducibile a Grillo era un negozio di prodotti biologici di 20 metri quadrati. Anche quello alla fine chiuso perchè non produceva guadagni», prosegue Vezzoli. «Parvin è il nome della moglie di Grillo, ma la titolare del negozio era appunto la sorella di Parvin. Poteva semplicemente piacerle il nome».
LE REPLICHE SUL BLOG – Il blog di Beppe Grillo replica alle polemiche pubblicando l’intervista di Vezzoli al Fatto, la presentazione dell’Ecofeudo reperibile sul sito, e un consiglio per i giornalisti de l’Espresso: «Consultare Wikipedia e scoprire che per società anonima (Sociedad Anónima, abbreviazione: S.A.), in Costa Rica e in quasi tutti i Paesi del mondo in cui si parla spagnolo, si intende quella che in italiano viene comunemente denominata società per azioni».
LA DIFESA DI BONAFEDE – «L’articolo dell’Espresso è un autogol clamoroso». Lo afferma sulla sua pagina Facebook il deputato di M5s, Alfonso Bonafede, a proposito dell’articolo dell’Espresso sull’autista di Beppe Grillo. «Ho avuto il piacere di conoscere Walter Vezzoli e considero “indecente” l’attacco dell’Espresso», afferma Bonafede aggiungendo alla frase tre punti esclamativi. «Piena e incondizionata solidarietà nei confronti dell’amico Walter».