Maroni: «Ho l’obbligo da governatore di far luce su tutte queste vicende». Episodi di corruzione legati ad appalti per forniture di apparecchiature mediche.
Avrebbero preso tangenti per concedere a una ditta specializzata l’appalto per la fornitura di sofisticate apparecchiature mediche a importanti ospedali lombardi. Con l’accusa di corruzione, la Direzione Investigativa Antimafia di Milano ha eseguito martedì mattina 7 arresti e una cinquantina di perquisizioni, anche in Svizzera, nell’ambito di un’indagine che andava avanti da un anno e mezzo. Altre 13 persone sono indagate. Tra gli arrestati il giornalista Leonardo Boriani, ex direttore de La Padania, l’ex consigliere regionale lombardo Massimo Gianluca Guarischi, Pier Luigi Sbardolini, direttore amministrativo dell’ospedale di Chiari (BS), Luigi Gianola, direttore generale dell’ospedale di Sondrio, e l’imprenditore Giuseppe Lo Presti. Tra gli indagati anche Carlo Lucchina, il direttore generale dell’assessorato alla Sanità. Perquisite abitazioni, imprese e strutture sanitarie, compresa la sede dell’Assessorato alla Sanità. Tra le aziende ospedaliere coinvolte il San Paolo di Milano, l’Istituto nazionale tumori, l’azienda ospedaliera di Cremona e quella di Valtellina e Valchiavenna, in provincia di Sondrio.
LE TANGENTI – Gli inquirenti hanno trovato riscontri secondo cui Giuseppe Lo Presti, 65 anni, e i due figli Salvo e Gianluca, la cui società Hermex Italia srl produce sofisticate apparecchiature per la diagnosi precoce dei tumori, avrebbero versato tangenti per ottenere l’apparto presso alcuni ospedali. Il giornalista Leonardo Boriani avrebbe avuto un ruolo di «facilitatore», ovvero avrebbe messo in contatto gli imprenditori con i responsabili degli ospedali.
GUARISCHI – A quanto documentato dalla Dia, Lo Presti l’estate scorsa avrebbe versato – attraverso una finanziaria di Lugano – una somma totale di 85mila euro in tangenti all’allora consigliere regionale Massimo Gianuca Guarischi che, come racconta il Corriere, ha organizzato fra le altre cose un safari in Sudafrica e una vacanza in Croazia all’ex governatore della regione Lombardia, Roberto Formigoni. Al direttore generale dell’azienda ospedaliera di Sondrio, Gianola, sarebbero stati promessi 500 mila euro. Lo Presti, in una serie di intercettazioni, si «vanta» di non aver mai ritardato un pagamento in 40 anni, sostenendo di non poter perdere questa sua «reputazione». Guarischi – si legge nel provvedimento – ha gestito costanti rapporti con i vertici politico-amministrativi lombardi, gestiti anche mediante la copertura di una società di marketing aziendale.
GLI APPALTI – Tra gli appalti contestati, quello per la manutenzione delle apparecchiature elettromedicali dell’ospedale San Paolo di Milano, quello per i servizi di radiologia presso l’Azienda Ospedaliera della Valtellina e della Val Chiavenna di Sondrio e quello per l’installazione di sofisticati macchinari per la diagnostica tumorale presso l’Istituto Nazionale Tumori di Milano e presso l’Azienda Ospedaliera di Cremona. Sono state effettuate acquisizioni documentali presso le Aziende Ospedaliere di Chiari, Sondrio, Cremona, Como, nonchè presso l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e l’Ospedale San Gerardo di Monza.
CHIRIACO – L’inchiesta è condotta dai pm Claudio Gittardi e Antonio D’Alessio, e costituisce lo sviluppo dell’indagine della Dda di Milano sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nella sanità che avevano portato all’arresto di Carlo Antonio Chiriaco, ex direttore della Asl di Pavia, e di Giuseppe Neri, ritenuto il capo della «locale» della ‘ndrangheta pavese.
MARONI – «Non ho commenti da fare. Mi sorprende molto questa cosa: spero che la giustizia faccia al più presto il suo corso», ha commentato a caldo il presidente della Regione Roberto Maroni. «Questo mi pone l’obbligo da governatore di far luce su tutte queste vicende e garantire una gestione della sanità limpida e trasparente oltre che efficiente», ha aggiunto. «E’ questo il primo compito che porterò alla prima riunione di giunta già prevista per la prossima settimana», ha concluso Maroni.
LA PRECISAZIONE – L’Istituto dei Tumori si dichiara del tutto estraneo ai fatti per cui sta procedendo la Procura di Milano. In particolare, fa sapere il Presidente della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori, Giuseppe De Leo, la società Hermex Italia srl «non ha mai vinto nessun bando di gara né ha mai fornito ad alcun titolo alcuna apparecchiatura sanitaria o servizi di alcun tipo all’istituto. Non sono neppure in corso procedure di appalto per prodotti commercializzati dalla medesima società».