LA NUOVA LEGISLATURA AL VIA. Oggi le prime votazioni per le presidenze delle Camere. La partita sarà lunga e difficile. Grillo: «La storia ha inizio». I CINQUE STELLE IN PARLAMENTO. Per i colleghi sono i marziani, «giovani e con lo zaino». In rete l’ironia sulla posizione nell’emiciclo e l’hashtag #èunpiacere.
Inizia ufficialmente la XVII legislatura: oggi ci sono le prime due votazioni per scegliere i presidenti di Camera e Senato. L’apertura della seduta per palazzo Madama è stata alle 11, quella di Montecitorio alle 10.30. Ma si profila uno stallo: solo il Movimento 5 stelle voterà per i suoi candidati (Roberto Fico per la Camera e Luis Alberto Orellana per il Senato) alla prima votazione, mentre il Pd ha deciso di votare scheda bianca in entrambi i voti, così come il Pdl. Durante le prime due votazioni, hanno spiegato in mattinata da via dell’Umiltà, il partito voterà scheda bianca in entrambi i rami del Parlamento, sperando che il Pd nelle successive «metta fine a questa strana rincorsa ai grillini» e accetti un’intesa con il Pdl e i centristi di Scelta Civica (scheda bianca anche per loro, come confermato da Mario Mauro a Radio Uno). Intanto dalla senatrice del Pd Anna Finocchiaro arriva una secca smentita su una presunta «intesa» con il partito di Maroni: «Leggo sui quotidiani di un mio “colloquio segreto” con i rappresentanti della Lega su ipotetiche trattative per le Presidenze delle Camere: è una notizia totalmente priva di fondamento».
BERLUSCONI ASSENTE – «Berlusconi? Non credo che oggi verrà, ancora non è al top». L’ha detto il senatore Pdl Maurizio Gasparri, arrivando alla riunione dei gruppo di Camera e Senato convocata a Montecitorio. Il presidente del partito Silvio Berlusconi da qualche settimana soffre di «uveite», un’infiammazione che l’ha colpito costringendolo venerdì al ricovero al San Raffaele e all’impossibilità di presenziare ai processi a suo carico, in corso a Milano. L’ex premier sarà dimesso con tutta probabilità oggi pomeriggio, «non prima delle 17» ha dichiarato il suo medico. Intanto la linea del partito è stata chiarita dal segretario Angelino Alfano: «Siamo disinteressati alle presidenze di Camera e Senato, vogliamo invece un presidente della Repubblica di garanzia, che sia super partes». I gruppi di Camera e Senato del partito hanno deciso poi di rinviare a lunedì l’elezione dei due capigruppo.
GRILLO: «LA STORIA HA INIZIO» – Il Movimento 5 Stelle approda ufficialmente in Parlamento e Beppe Grillo festeggia con un post sul proprio blog dal titolo «M5S in Parlamento: la storia ha inizio». Poi la soddisfazione: «Grazie ai cittadini portavoce del M5S questo Parlamento sarà il più giovane e rosa della Storia repubblicana». Sono i grillini le star della giornata. Primi a entrare a Montecitorio, assediati da giornalisti e fotografi, si sono posizionati tutti nelle ultime file in alto dell’emiciclo, da dove si controlla agevolmente tutta l’aula (collocazione provvisoria, dal momento che l’assegnazione dei posti avverrà soltanto dopo la costituzione dei gruppi parlamentari), comunicando la «conquista» dei posti sui social network. La maggior parte dei deputati uomini, nonostante alla Camera non sia obbligatorio, ha deciso di indossare la cravatta. Nera con su scritto «No carbone» per alcuni di loro. Vito Crimi, capogruppo del Movimento 5 Stelle al Senato, prima di entrare in Aula ha risposto alle domande dei giornalisti: la fiducia al governo Bersani? «Voteremo no», taglia corto Crimi. «Non ci sono altre ipotesi, come l’astensione o il non voto. Votiamo contro». E come voterà il M5S per il ballottaggio sulla presidenza del Senato? «Se non c’è il nostro candidato non abbiamo nessuno da votare», chiude. E in Aula arriva la prima dimissione di una attivista del Movimento, Giovanna Magili, per «ragioni personali».
I PRESIDENTI PROVVISORI – A guidare provvisoriamente la Camera nella prima seduta di oggi è Antonio Leone del Pdl, al Senato c’è invece il senatore a vita Emilio Colombo. Per l’elezione del presidente della Camera servono 420 voti subito, 316 dalla quarta votazione. Per l’elezione della guida del Senato nei primi due scrutini serve la maggioranza assoluta dei voti dei componenti del Senato (161), maggioranza di cui nessuna coalizione dispone a Palazzo Madama. La partita si annuncia dunque lunga e potrebbe finire soltanto sabato, quando non sarà necessaria la maggioranza qualificata dei due terzi.
LEONE: AUGURI AL PAPA E IL RICORDO DI MORO – Il vicepresidente provvisorio della Camera Antonio Leone ha cominciato il proprio discorso di apertura della XVII legislatura con un augurio a Papa Francesco. E dall’Aula di Montecitorio si è alzato l’applauso dei deputati, che si sono alzati tutti in piedi. «La sua elezione rappresenta un momento di intensa emozione e di grandi aspettative», ha detto. Il presidente ha poi rivolto un pensiero al Capo dello Stato Giorgio Napolitano e ha concluso il suo discorso ricordando lo statista Dc Aldo Moro, di cui domani ricorre l’anniversario del sequestro (il 16 marzo 1978). Le operazioni di voto sono iniziate attorno a mezzogiorno, con la prima chiama dei deputati.
MINZOLINI E SCILIPOTI TRA I SUBENTRANTI – Emilio Colombo, presidente provvisorio dell’Aula, ha aperto il suo discorso con «un pensiero deferente al presidente della Repubblica, che con tanta saggezza e tanto senso delle istituzioni guida il nostro Paese in uno dei momenti più difficili della nostra Repubblica». Poi la frase sull’Ue: «L’Europa sia aperta e giusta: tenga conto delle esigenze di rigore ma anche quelle di sviluppo». Citato anche al Senato, fra gli applausi generali, il nuovo Pontefice a cui Colombo ha rivolto un augurio «rispettoso e fervido» per un «fecondo pontificato». Domenico Scilipoti e Augusto Minzolini sono due dei senatori, del Pdl, che sono subentrati a palazzo Madama dopo le opzioni esercitate dagli eletti in più collegi. La pattuglia più numerosa di subentranti è proprio quella del Pdl, dopo l’opzione esercitata da Silvio Berlusconi che si era presentato in diversi collegi e ha scelto il Molise. Il voto per il presidente è iniziato alle 12 circa. Assenti i senatori a vita Giulio Andreotti e Carlo Azeglio Ciampi, entrambi a casa per motivi di salute.
Sono arrivati a Montecitorio e si sono messi in fila per non perdersi nemmeno un minuto della prima seduta parlamentare. Uomini in cravatta d’ordinanza, donne in tailleur o in pantaloni. Chi si aspettava dai cittadini-senatori del Movimento 5 stelle qualche elemento di stravaganza o di rottura a palazzo Madama è rimasto deluso. L’unico “vezzo” che si sono concessi per la prima seduta della legislatura è la spilletta del M5S al bavero. Alcuni, soprattutto le donne, hanno invece solcato il Transatlantico con il volume del regolamento del Senato sotto braccio. Qualcuno si è presentato in bicicletta.
L’HASHTAG #ÈUNPIACERE – Intanto su Twitter Grillo ha lanciato la diretta streaming della seduta con l’hashtag #èunpiacere, subito balzato in testa alla classifica degli argomenti più discussi. E sono tantissimi i messaggi che arrivano anche su Facebook «La storia ha inizio», scrive Grillo sul blog. «Siamo sopra». «Siamo oltre». «Stiamo per aprire la scatoletta di tonno», gli fanno eco i sostenitori, con riferimenti sia alla collocazione fisica alla Camera (i deputati del M5S sono stati posizionati in alto), sia agli slogan lanciati da Grillo in campagna elettorale («apriremo il Parlamento come una scatoletta di tonno», «Ci vediamo in Parlamento, sarà un piacere»).
LA CRAVATTA NO CARBONE – Alcuni deputati del M5s hanno deciso di indossare una cravatta nera con la scritta “No carbone”. Subito però i commessi li hanno invitati a toglierla perché non si può entrare in aula con messaggi scritti, neanche sugli indumenti. Uno dei Cinque Stelle interpellato in Transatlantico dal cronista, spiega: «Non è una protesta, vogliamo solo testimoniare un altro modello di sviluppo». Poi c’è chi non trova la strada «Scusi per l’Aula dove devo andare?». Emozionati, spaesati, qualcuno vestito casual con lo zainetto in spalla, altri in giacca e cravatta «per il rispetto nei confronti delle istituzioni e dei cittadini». C’è chi è più spavaldo («siamo venuti a cambiare le istituzioni») ma tutti lasciano trapelare l’emozione.
ALLA BUVETTE E ALLA FONTANELLA – Insomma, alla Camera sono arrivati «i marziani», come li definiscono i parlamentari più esperti. In Transatlantico si muovono insieme: vanno insieme alla buvette per un caffè, entrano insieme in Aula e cercano i posti uno al fianco dell’altro. I deputati di vecchio corso chiedono ai cronisti di indicarli: «Chi sono? Li avete già conosciuti? Che tipi sono?», sono le domande più gettonate. Ma riconoscerli non è difficile: tanti hanno portato tablet e smartphone. E sono giovani. Nel frattempo la capogruppo Roberta Lombardi si è messa in fila per abbeverarsi alla fontanella di Montecitorio, per bere l’acquia pubblica dell’antichissimo condotto dell’acqua di Trevi. E per berla evita addirittura di utilizzare i bicchieri che sono impilati accanto alla canna dell’acqua. «Sono bicchieri di plastica, inquinano. Da domani mi porto un bicchiere di quelli da pic nic…» promette.

LE DIMISSIONI DI MANGILI – Una sola nota stona la festa a Cinque Stelle per l’arrivo in Parlamento. La senatrice Giovanna Mangili, eletta in Lombardia, rassegna le dimissioni «per motivi personali». Lo ha annunciato il presidente Emilio Colombo nel corso della seduta inaugurale della XVII legislatura nell’Aula del Senato. Mangili, 45 anni, è sposata e abita a Cesano Maderno, un paese della Brianza. Come si legge nel suo profilo, suo marito, nelle scorse elezioni comunali, è stato eletto consigliere comunale M5S nel paese dove risiede. A sostituire Mangili sarà Tiziana Pittau, libera professionista 45enne. Pittau risulta infatti essere la prima non eletta in Lombardia. I senatori Cinque Stelle assicurano che Mangili resterà nel M5S e che il suo passo indietro non è in alcun modo legato a problemi interni al Movimento ma a questioni prettamente personali.